Andrea Bonella
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Andrea Bonella su Rai 1 in “Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo”: «Leggere ci permette di rimanere vivi e di scegliere»

Andrea Bonella

Andrea Bonella sarà tra gli interpreti della docu-fiction su Rai 1 “Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo”, diretta da Francesco Miccichè, che andrà in onda mercoledì 21 dicembre in prima serata.

Prodotta da Gloria Giorgianni per Anele in collaborazione con Rai Fiction, la serie tv vede protagonisti Michele Placido e Flavio Parenti. Bonella interpreta l’acquirente del primissimo Oscar Mondadori della storia, in una scena chiave del docu-film.

Tra le sue ultime apparizioni televisive nel 2022 è Sergio nella serie Sky Original “Christian” con Edoardo Pesce, regia di Stefano Lodovichi e Roberto Saku Cinardi, quest’ultimo lo dirige anche nel fortunato spot “Segugio.it”, ambientato nell’Antica Roma.

Ne abbiamo parlato con lui.

 

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Andrea, cominciamo dall’inizio. Perché dire sì a questo docu – film?

Ho  notato che vengono trasmesse molte biografie in tv; si cerca cioè di recuperare gli anni belli, senza dimenticare le difficoltà attraversate. Posso anche dirti che ammiro molto Michele Placido.

Chi era Arnoldo Mondadori?

Era un uomo dall’intelligenza tra mani, nel senso che era molto pratico, e spirito, ovvero era molto colto, una sorta di via di mezzo tra Einaudi e Rizzoli. Era un vero imprenditore. Leggeva molto e arrivava a tutti.

Perché i libri possono cambiare il mondo?

Direi proprio di sì. Leggere insegna, ci permette di vivere altre vite, di pensare, di immaginare altre realtà; ci permette di restare vivi e di scegliere. Ci deve esser un incontro tra autore e lettore.

Qual è il tuo rapporto con la lettura?

Ottimo direi. Ho appena finito un libro sull’antica Roma e adoro i libri scritti da Enrico Vanzina.

Nel docu – film sei  l’acquirente di Oscar Mondadori. Ci racconti meglio?

E’ un viaggiatore di treni, affascinato dalla lettura. Rimane colpito dall’incontro in un’edicola con Mondadori mentre compra un libro: si stupisce che una persona così nota possa essere anche tanto colta.

Hai fatto anche parte della serie tv di successo di Sky Original “Christian”. Cosa ti lasciato quell’esperienza?

Magia senza effetti speciali, una squadra di professionisti e un senso di famiglia.. Sono felice di essermi goduto un set in piena pandemia.

Teatro, piccolo e grande schermo: cosa preferisci?

Il set in tutte le sue forme, ma il teatro è il primo amore, la vera palestra quotidiana che permette di unire sguardo, corpo e parola.

Cosa vuol dire essere attore?

Avere una propria visione di una storia, essere un bambino che svolge un gioco piuttosto serio.

Nuovi progetti?

Diversi cortometraggi indipendenti e progetti che bollono in pentola.