Eugenia Costantini
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Eugenia Costantini in “Boris 4”: «E’ una serie tv di eccezionalità nella comicità irriverente, pungente ed intelligente»

Eugenia Costantini

Dopo tre stagioni e un film, scritte e dirette da Mattia Torre – prematuramente scomparso -, Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, “Boris“su Disney+  dal 26 ottobre torna sul piccolo schermo per raccontare ancora una volta, con un linguaggio satirico e fuori dagli schemi, il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiani.

E’ arrivata così la quarta stagione a distanza di ben 15 anni dalla prima, un tempo forse esagerato per quella che è stata una delle serie TV più cult degli anni.

Nel cast, troviamo Eugenia Costantini nel ruolo di Cristina Avola Burkstaller. Passionalità, lineamenti dolci, ricerca continua di stimoli e due occhi che possono raccontare un mondo, Eugenia, nata dall’unione di Laura Morante con il regista Daniele Costantini, sin da bambina ha respirato l’aria da set.

Semplice e molo intensa, con lei abbiamo parlato della sua ultima fatica lavorativa ma non solo.

 

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Eugenia, cosa ti ha portato a dire sì a “Boris 4”?

Era inconcepibile dire di no. Sono poche le occasioni a partecipare ad un così bel progetto, di qualità e di eccezionalità nella comicità irriverente, pungente ed intelligente. Conosco bene gli autori, anche dal punto di vista umano, e li stimo.

Nella fiction tu sei Cristina Avola Burkstaller, come la descriveresti?

E’ sfaccettata, non interamente pazza, non psicopatica ma difficilmente inquadrabile. Ha una naturalezza disarmante e ottiene sempre quello che vuole.

Satira ed ironia sono parte integrante di questa serie tv; prende in giro il mondo del cinema e della televisione. Com’è questo mondo?

Dipende sempre da quanto si voglia guardare le cose per quello che sono. E’ un ambiente particolare; si parte dalla realtà superando quasi la fantasia.

A volte sembra che quel che si racconta sia frutto dell’immaginazione di chi scrive una serie tv, invece – come in questo caso – molto spesso è realtà.

I pro ed i contro di farne parte?

I pro vanno cercati nell’ambito artistico: poter vivere di arte ed essere pagati per dar sfogo ad una propria passione è qualcosa di meraviglioso, è un grande privilegio.

Questo mestiere inoltre permette di conoscere persone ed addetti ai lavori di ogni età e qualsiasi tipologia portando ad un arricchimento personale.

Si deve far fronte ad una serie di difficoltà quotidiane a cominciare dal fatto che è un lavoro precario, dettato anche dal fatto che per qualche tempo un interprete può toccare l’apice della sua carriera e poi all’improvviso non riesce più a soddisfare la soddisfazione del pubblico.

E’ un ambiente dove c’è molta competizione e si deve sgomitare per andare avanti, non sempre c’è meritocrazia.

Sei un volto noto nel mondo dello spettacolo, perché intraprendere questa carriera?

In realtà non saprei. Avevo un rigetto inizialmente. Crescendo, poi ho compreso quanto amassi recitare. Il mio mestiere è la mia vita, il mio linguaggio, il mio elemento.

Cosa significa essere attrice per te?

Usare l’immaginazione, entrare in un’altra dimensione e starci dentro. Vuol dire entrare in un altro mondo disegnato da altri e dargli la propria forma.

Sono molto riservata e la movida è qualcosa in cui ancora non mi sento a mio agio.

Domanda che credo si d’obbligo: sei figlia di  Laura Morante, cosa ti ha insegnato del tuo mestiere?

Parliamo tantissimo di tutto. Ho assorbito il suo modo d’essere; sono fortunata perché i miei genitori sono stati intelligenti, rigorosi e mi hanno insegnato anche di avere solo un interesse.

Hai vissuto per diverso tempo in Francia, ma ci sono molte differenze rispetto all’Italia nel tuo mestiere?

In Francia si fanno più film e c’è molta attenzione per le sale cinematografiche, anche le più piccole, a differenza del nostro Paese. C’è una grande attenzione per la tutela del lavoro, cosa che anche in Italia stiamo cercando di avere ma siamo ancora lontani da loro. In Francia sono molto attenti alla  forma.

Tra le varie discipline, teatro, cinema, tv, hai qualche preferenza, qualcuna dove ti muovi più a tuo agio?

Non direi. Sono molto attenta al modo di lavorare, nel senso che non mi piace l’approssimazione.

Cosa ti fa dire accettare un ruolo rispetto ad un altro?

Non appartengo a nessun genere. Se il prodotto è di qualità ed è ben fatto, ecco che mi impegno e do tutta me stessa per avere quel ruolo.

I tuoi prossimi progetti?

Sto girando la seconda stagione di “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino e girerò il mio primo cortometraggio dal titolo “Niente” che ho anche scritto.

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.