ACQUA E ANICE dal 3 novembre al cinema
Olimpia è una leggenda del liscio e delle balere. All’età di 70 anni rimette in strada il Ducato della sua orchestra e parte per un viaggio dalle persone che l’hanno amata e nei luoghi che l’hanno resa una star.
Da qualche tempo però la donna dimentica le cose, anche quelle più importanti, tipo chi è lei o la strada di casa” Per questo, ingaggia come autista e accompagnatrice Maria, una ragazza che deve ancora uscire dal suo bozzolo.
Olimpia è eccessiva, scorretta, passionale, mentre Maria non dice mai quello che pensa perché ha paura che non piaccia agli altri, è silenziosa, lunatica, tutto l’opposto della vecchia cantante.
Le due donne impareranno a volersi bene, fino a quando Maria capirà che Olimpia le sta chiedendo di essere molto più di un’autista. Perché non ha detto a nessuno che quel viaggio, per lei, sarà l’ultimo.
“Acqua e anice“ è un road movie lungo il passato pieno di successi, ma anche di errori, di Olimpia, che è stata molto amata e molto offesa.
Dopo il successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori, arriva nelle sale italiane il 3 novembre, distribuito da Fandango, Acqua e anice, il “road movie da balera” diretto da Corrado Ceron e interpretato da una straordinaria Stefania Sandrelli nei panni dell’anziana signora frizzante affiancata da Silvia D’Amico.
Il film è un inno alla vita e alla libertà di scegliere di essere felici. Come quello strano “cocktail” che gli dà il titolo, ha una doppia anima: quella scanzonata e un poco alcolica di Olimpia, e quella più “posata” di Maria.
E doppio è anche il senso del viaggio, che è insieme il bilancio di una donna matura che ha vissuto sempre al massimo e l’iniziazione di una ragazza che non ha ancora cominciato a vivere.
Un film che, tra ironia e commozione, malinconia e risate, cerca di cogliere gli aspetti più profondi e divertenti di due donne on the road.