Alessandro Sardelli
Alessandro Sardelli

Alessandro Sardelli

in “Guerra tra Poveri”: «Molto spesso è una lotta tra ultimi, ovvero tra sconfitti»

 

Alessandro Sardelli

Manuel e Matteo sono due fratelli opposti: il primo è vendicativo e violento, il secondo è la dimostrazione di come in città e in quartieri difficili esistano persone buone, che sognano una vita diversa ma che vivono nella malavita a causa di mancanze affettive ed economiche.

In “Guerra tra Poveri” – presentato alla Festa del Cinema di Roma in concorso ad Alice nella Città – viene raccontata la storia di una modesta famiglia italiana che da un giorno all’altro riceve l’obbligo di sfratto ritrovandosi senza una casa.

Nella periferia della capitale dove spesso l’intolleranza si confonde con l’ignoranza i due fratelli verranno spronati dal cugino Sergetto, un noto attivista di estrema destra, a farsi giustizia da soli e a riprendersi anche a costo della forza la propria abitazione assegnata a “sporchi extracomunitari”.

La notte stessa partiranno per questa missione armati di spranghe e sete di vendetta e solo una volta sfondata la porta dell’appartamento capiranno l’errore commesso.

“Guerra tra Poveri” è un film che ha la forza di parlare del nostro tempo attraverso il racconto di dinamiche sempre più comuni nelle cronache di tutti i giorni.

La parabola drammatica della famiglia di Matteo riguarda molti cittadini, la risposta con il razzismo e la diffidenza alle difficoltà della vita è un fenomeno in forte aumento in Italia e nel resto d’Europa.

Ne abbiamo parlato con Alessandro Sardelli, uno degli interpreti.

Alessandro Sardelli

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Cosa ti ha spinto ad accettare il corto di Kassim Yassin Saleh?

E’ un regista con cui avevo già collaborato precedentemente e del suo modo di fare cinema mi ha sempre colpito l’umanità e la speranza. Quando mi ha proposto questo ruolo, ho subito accettato.

Nel film, sei Manuel. Come lo descriveresti?

E’ un giovane arrogante, violento e razzista; ce l’ha con tutto e tutti e ritiene che l’unico modo per risolvere i problemi sia quello della violenza. Manuel tuttavia non è solo questo, non è solo avvolto dalle tenebre se così si possono definire; ha infatti momenti di tranquillità e di dolcezza. Ha diversi colori.

Alessandro Sardelli

“Guerra tra poveri”, titolo del corto ma è questa l’Italia di oggi?

Purtroppo è così. Affrontiamo molta attualità in questo corto: dal disagio alla povertà, dall’esasperazione a quartieri dimenticati. Sembra quasi che vivere sia diventato una lotta di sopravvivenza; molto spesso è una lotta tra ultimi, ovvero tra sconfitti.

Negli ultimi anni molti film sono stati ambientati nella periferia di grandi città, come per esempio Roma. Perché, secondo te? Perché proprio la periferia?

Un tempo venivano raccontate le periferie come luoghi intrisi di bontà e di genuinità con attori per di più sconosciuti; oggi invece vengono descritte come posti crudi e ombrosi, luoghi da cui fuggire per una possibilità di riscatto.

Razzismo e violenza sono sempre di più i protagonisti della società in cui viviamo, per quali motivi?

Molto spesso l’intolleranza si confonde con l’ignoranza ed ecco che emerge qualsiasi tipo di violenza; per quest’ultima non si riesce mai a trovare una soluzione.

Il compito del cinema in una società che sta facendo emergere grosse problematiche qual è?

Far riflettere, entrare dentro al problema e porre i riflettori impedendo che le persone si voltino dall’altra parte.

Alessandro Sardelli

E’ la tua volta alla Festa del Cinema di Roma?

Sì ed è stato bellissimo. Giocavo in casa perché il film è ambientato a Roma, si parla romano ed i protagonisti sono romani.

Nuovi progetti?

Uscirà, ancora non sappiamo dove, un film ad episodi ed  un mediometraggio girato con Francesco Rodrigo Sirabella.

https://www.youtube.com/watch?v=2CK16KjNEXA

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.