GRAZIA SCHIAVO
GRAZIA SCHIAVO

Grazia Schiavo

in “Quasi orfano”: «Questo mestiere mi ha portato ad un viaggio di conoscenza verso di me»

GRAZIA SCHIAVO

La storia ruota intorno a Valentino e Costanza che hanno fondato una famosissima griffe nel mondo del design.

Lei è la donna che ha fatto sbocciare e conoscere nel jet set milanese il talento del ragazzo dal passato strappalacrime, rimasto solo al mondo fin dalla più tenera età. Valentino Tarocco, di origine pugliese, ha progressivamente tagliato i ponti con la sua famiglia, al punto di dichiararsi orfano e cambiare cognome.

La famiglia Tarocco, colorita e numerosa, gestisce una masseria agriturismo con il voto più basso su TripAdvisor a causa delle intemperanze del patriarca.

In occasione del compleanno della madre, Nicola, il fratello maggiore tenta di riallacciare i contatti sperando in un aiuto economico di Valentino alla disastrata attività economica di famiglia.

Questo racconta “Quasi orfano” il film che vede protagonisti Vittoria Puccini e Riccardo Scamarcio; troviamo Grazia Schiavo che si sta facendo sempre di più conoscere al cinema, con la regia di Umberto Carteni Riccioni, prodotto da Rodeo Drive con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution in uscita il 6 ottobre.

 

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Grazia, innanzitutto perché dire sì a questo film?

Posso dirti che è inevitabile; sposare il proprio lavoro è una vera benedizione. Mi è piaciuto fin da subito questo progetto per il cinema, a cominciare dal mio personaggio, ovvero una donna molto lontana da me.

GRAZIA SCHIAVO

Tu chi sei nel film?

Io sono Lulù, moglie del fratello del personaggio di Riccardo Scamarcio, ovvero Antonio Gerardi. E’ una donna molto semplice con una figlia di nome Gaga e già da qui si comprende quanto lei sia attratta da un mondo che non le appartiene.

Vive in una masseria in Puglia con un marito che mangia, dorme e urla; è una donna autentica e radicata nella sua realtà anche se profondamente attratta da ciò che è diverso dal suo mondo.

Affianchi Vittoria Puccini e Riccardo Scamarcio. Com’è stato lavorare con loro?

Sono attori di grande fama ormai.. Sul set, c’era un clima di grande allegria e gioco. Con loro ci sono stati momenti di condivisione e di grande empatia; mi auguro in futuro di ritrovarli per potere trascorrerci altro tempo prezioso.

Il tuo personaggio come si rapporta con i loro?

Lulù porta un po’ di scompiglio e presto capirete perché; appartiene al nucleo familiare che irromperà nella vita apparentemente perfetta di Valentino.

Non è la prima volta che fai parte di una commedia di successo ma cosa regala una commedia rispetto ad altri generi cinematografici?

La possibilità di sorridere di se stessi, permettendo un confronto con l’altro. E’ un mix perfetto di risate, riflessioni e di accoglienza di aspetti che non sempre vengono valorizzati come quello di riconoscere il valore sacro delle origini.

Cosa significa per te essere attrice?

E’ una ricerca costante. Interpretare altre donne è un arricchimento, una scoperta di me stessa, una discesa agli inferi e una grande opportunità.

Perché hai scelto questo mestiere?

Ero indecisa e confusa. Volevo potermi riconoscere ed ecco che questo mestiere mi ha portato ad un viaggio di conoscenza verso di me.

I tuoi prossimi progetti?

Girerò un film con la regia di Alessandro Pondi e sarò impegnata in teatro.