Il signore delle formiche, quando il cinema è verità
Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani, che frequentano la sua “factory” dove si recita, si creano installazioni artistiche, si scrivono poesie.
Fra i suoi adepti c’è Riccardo, che sogna di essere apprezzato dal suo maestro ma che da lui riceve solo critiche. Un giorno Riccardo porta con sé il fratello Ettore, che ha scovato una di quelle formiche che Braibanti, anche mirmecologo, colleziona in una teca.
E l’intellettuale dimostra subito gratitudine e stima verso quel ragazzo intelligente e gentile. Ma anche un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato.
“Il signore delle formiche” è un film su un ingiusto processo. A Venezia 79 il cinema di Gianni Amelio è classico e contemporaneo, reazione e ribellione. A 100 anni dalla nascita la storia di Aldo Braibanti, c’è il primo condannato per plagio in Italia.
E’ un film in cui tutti si ribellano, chi col silenzio, chi subendo la pena, chi con la penna, manifestando per strada. Una storia in cui il coraggio, la voglia e decisione di ribellarsi sono fondamentali. È un film classico, contemporaneo.
«La stagione in cui tutto avviene è quella del ’68, poco prima poco dopo però è quello il momento, è un momento cruciale nella nostra storia dell’occidente, le conquiste ma comunque le battaglie un certo tipo di lotta che si fa per cambiare la società.
Forse in questo senso, al di là delle cose, del punto di vista, ognuno ha i suoi, una cosa sicura che si può dire che si può avere forse e si deve avere nostalgia di qualcosa che sembra non tornare e cioè che le notto devono essere delle cose dirette non verso un miglioramento personale, singolare, egoistico, di una fazione…
Le lotte non si fanno per una parte, le lotte sono per tutti perché le persone che hanno lottato e che continuano a lottare hanno un’idea di società, hanno un’idea di uomo. Questo è un aspetto che al di là delle idee particolari non può non provocarci visto che adesso il tipo di lotta che facciamo e per cose piccole è quasi sempre faziose.
Ho una grande ammirazione per chi ha speso la propria vita per lottare per “qualcosa che ha a che fare con il bene comune», dichiarato Luigi Lo Cascio. “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio ha un cast molto interessante: attori che sanno bene usare le importanti parole scritte, e sono, nei principali, oltre all’attore siciliano, Elio Germano, Sara Serraiocco e l’esordiente Leonardo Maltese.