ENRICO INSERRA
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ENRICO INSERRA

“SOLO PER PASSIONE – LETIZIA BATTAGLIA FOTOGRAFA”: «La sua forza è stato il suo carattere ed il non farsi mai censurare»

ENRICO INSERRA

Le sue foto, in bianco e nero, hanno raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia, la terribile mattanza durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi, nel corso di 30 anni segnati dal sangue e dal terrore.

Letizia  Battaglia è stata una grande testimone del nostro tempo e la sua vita è al centro della miniserie “SOLO PER PASSIONE – LETIZIA BATTAGLIA FOTOGRAFA” di Roberto Andò con Isabella Ragonese.

Una produzione BiBi Film Tv e Rai Fiction che Rai1 ha trasmesso il 22 e continuerà il racconto il 23 maggio in occasione del  trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone.

Nel cast, oltre ad Isabella Ragonese nel ruolo da protagonista, troviamo Enrico Inserra.

 

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Enrico, cosa ti ha portato a dire sì a questo progetto televisivo?

La sceneggiatura era molto interessante. Il regista era ottimo ed inoltre dividere la scena con Isabella Ragonese era molto bello.

ENRICO INSERRA

Tu nella fiction sei Santi, ci racconti chi è?

E’ stato il grande amore di Letizia. La conosce quando lei aveva 35 anni, un matrimonio alle spalle e tre figli. Lui è un giovane fotografo di 20 anni ed il loro primo incontro è a Roma ad una cena a casa di amici. Ben presto scoppia la scintilla.

Grazie a lui, le rivive la giovinezza che non aveva vissuto. Santi aveva pochi spiccioli in tasca ma era molto sagace, intelligente, dal cinico umorismo e anche pungente, ma profondamente curioso di scoprire e di viaggiare, da sempre appassionato d’arte.

Cos’ha rappresentato lui per lei?

E’ stato un modo di riprendersi ciò che le era stato tolto in quegli anni; si è innamorata di questo giovane con testa e cuore. Lui le ha trasmesso l’amore anche per la fotografia.

E lei per lui?

Lui era attratto da questa donna dal carattere forte con idee ben precise.

Possiamo dire che con l’arrivo di Santi giunge anche la fotografia?

Certamente; lei tendeva già all’arte ma lui l’ha indirizzata. Per santi la fotografia era un lavoro e una grande passione. Tra loro hanno condiviso tutto.

Tu conoscevi Letizia Battaglia prima di questa fiction? Come la descriveresti?

La conoscevo di nome ma non ero al corrente di tutta la sua storia. L’ho anche conosciuta sul set. aveva un carattere forte ed una personalità importante, era pragmatica e concreta. La sua forza è stato il suo carattere ed il non farsi mai censurare. Tutto quello che ha fatto nella sua vita, compresa la fotografia, è stato dettato dalla passione.

Tu sei molto giovane, ma perché hai deciso di intraprendere questo percorso?

Ho sempre avuto ricordi bellissimi  sin da bambino; non c’è ricordo che non sia legato alla settima arte. Intorno ai 17 anni ho preso coscienza di questa mia passione e, corso dopo corso, sono entrato alla Silvio D’Amico e da lì è iniziato tutto.

Cosa vuol dire essere attore?

Non è una missione ma è un lavoro molto vicino all’artigianato. E’ un raccontare storie.

I tuoi prossimi progetti?

Uscirà al cinema “The Man without Guilt” di Ivan Gergolet.