SIMONE DI SCIOSCIO
un giovane talento tutto da scoprire
26 anni e puro talento, un talento – il suo – vero: Simone Di Scioscio è un giovane attore che il pubblico adolescente ben conosce grazie alla sua interpretazione nella serie tv “Marta e Eva“, diretta da Claudio Norza e in onda su RaiGulp, giunta alla sua seconda stagione.
Nella fiction interpreta un ragazzo di 17 anni, outsider rispetto al gruppo dei suoi coetanei, cantante. Dal 16 maggio è su Amazon Prime Video con una puntata/film speciale di “Involontaria“, la serie tv che racconta il mondo del volontariato. Ne abbiamo parlato con lui.
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Simone, partiamo proprio da “Involotaria”. Com’è nato questo progetto? Perché questo titolo? Di cosa si tratta? Perché hai deciso di farne parte?
Io sono Luca, un ragazzo conteso dalla protagonista, studentessa di medicina, e dalla sua antagonista. Lui è pienamente consapevole di aver potere su entrambe le giovani.
E’ un tipo alternativo, ruvido e virile ma alla fine cambierà. Questo racconto parte da una storia vera. Spero che questa fiction sia il trampolino d lancio per il futuro.
L’essere volontario significa tendere la mano a chi ha più bisogno. Ti sei mai avvicinato realmente a questo mondo?
Certamente, ho avuto la possibilità di entrare in una comunità in veste di educatore e posso dire che è stato molto interessante e appagante.
Sei conosciuto ai più per la serie tv “Marta e Eva”, molto amata tra i giovani, giunta alla sua seconda stagione. Perché hai deciso di farne nuovamente parte?
Sono previste tre stagione ed i personaggi avevano ancora molto da dire. E’ una serie tv che ha avuto un ottimo seguito.
E’ stata una palestra molto intesa che ha portato ad un’evoluzione e a un miglioramento. In tre mesi sono diventato un 16enne a tutti gli effetti.
Come avevamo lasciato il tuo personaggio?
Luca è un introverso verso il gruppo. Quando lo sguardo di una ragazza si posa su di lui, è pieno di insicurezze e paure. Ha difficoltà nel rapporto di coppia.
Come lo ritroviamo?
C’è una maggiore apertura. Nel contratto discografico lui è estromesso. E’ più adulto e diventa più aggressivo nei confronti dei ragazzi che girano intorno a Marta ma mette la testa a posto.
Sei ancora piuttosto giovane, ma tutto è iniziato dall’accademia di “Quelli di Grock”, giusto?
Assolutamente sì. E’ una scuola di teatro chiamata ultimamente “Grock, scuola di teatro“. Sono cresciuto lì da quando avevo 16 anni.
Grock era un clown degli anni quaranta che faceva teatro fisico, la scrittura era l’ultimo step. E’ tanto coraggio e movimento fino allo stremo delle forze. E’ una scuola estremamente fisica.
I tuoi sogni?
Vorrei fare tanto teatro, più cinema e meno televisione. Mi piace molto il teatro dell’assurdo.