MARINA OCCHIONERO in
MARINA OCCHIONERO in "Studio Battaglia

MARINA OCCHIONERO

“Studio Battaglia” su Rai1: «Lavorare con voci femminili è stato meraviglioso, spero diventi la regola»

MARINA OCCHIONERO in "Studio Battaglia

È iniziata il 15 marzo su Rai1 in prima serata la fiction che sta riscuotendo molto successo tra il pubblico, ovvero “Studio Battaglia“; si tratta di un legal drama tratto dalla serie originale “The Split” che vede protagoniste tre sorelle legate allo studio di avvocati di famiglia.

Oltre alle note Barbora Bobulova e Miriam Dalmazio troviamo anche Marina Occhionero che interpreta la più giovane delle tre, ovvero Viola, una giovane solare e sorridente che tiene a distanza il mondo cinico della legge.

Classe 1993, Marina esordisce sul palcoscenico teatrale diretta da Oscar De Summa nel “Riccardo III e le regine” e “La Cerimonia“, seguono “In Cerca d’Autore” di Luca Ronconi, “Tempi Nuovi” di Cristina Comencini e il “Filottete” di Carmelo Alù.

Davanti alla telecamera, impariamo a conoscerla in “Fuori sede”, cortometraggio diretto da Sergio Rubini, subito dopo debutta sul grande schermo nel 2014 con il film “Il nome del Figlio” di F. Archibugi. Nel 2017 è in “La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi,Il primo re” di Matteo Rovere e “In viaggio con Adele” di Alessandro Capitani.

Nel piccolo schermo appare per la prima volta in piccoli ruoli in fiction come “Che Dio ci aiuti 4” , “Non uccidere 2” e “Skam 2” per la produzione in streaming di Netflix.

Con la dolce e frizzante Marina abbiamo parlato della sua ultima fatica su Rai1 ma non solo.

 

***

 

In queste settimane stiamo vedendo “Studio Battaglia”, una storia che ha per protagoniste delle donne (la fiction è anche stata scritta da una donna). Com’è stato lavorare in un contesto in cui la voce femminile è la prima a farsi sentire?

Mi è capitato spesso di lavorare con voci femminili ed è sempre stato meraviglioso, spero che diventi la regola. In “Studio Battaglia” le protagoniste assolute sono le donne. Inoltre ho una sorella che di fatto è la mia colonna portante.

Cosa ti ha spinto a dire sì a questo progetto?

Non potevo dire di no ad una squadra di donne. Non conoscevo nessuno dei colleghi ma ne avevo una grande stima artistica. Ho conosciuto Miriam al provino e tra noi è stato subito affetto. Le premesse umane erano bellissime.

Tu, nella fiction, sei Viola. Come la descriveresti?

Ha pochi filtri tra il cervello e il cuore, a differenza della sua famiglia. E’ oltre e diretta in quello che vive. Emana caos ma ha serenità dentro: sa chi è ma non sa cosa fare.

Cosa significa essere una donna oggi per te?

Sono cresciuta con due genitori splendidi, entrambi avvocati, senza conflitto tra il maschile ed il femminile. Credo che tra i due sessi possa esserci una buona squadra.

Per Viola qual è il significato di famiglia?

E’ tutto suo. Il padre non l’ha mai conosciuto, motivo per cui non ha sofferto come le sorelle. Ama la persona con cui sta perché crede nell’amore inteso come promessa, ma forse ancora non è pronta per una famiglia tutta sua.

Sei giovanissima ma hai già lavorato con nomi molto importanti, perché hai scelto di fare proprio l’attrice?

In realtà avrei fatto l’avvocato ma vendere la mia vita già scritta mi ha spiazzato. Studiavo filosofia a Milano ma poi a iniziato a fare una scuola di teatro che mi ha fatto innamorare di questo mestiere.

Nel tuo curriculum, emerge anche una piccola collaborazione con Ridely Scott per “House of Gucci“, com’è stato?

Premesso che la scena in cui ero presente è stata tagliata. Posso dirti che Lady Gaga è stata molto carina, simpatica e alla mano; non me l’aspettavo così, si è presentata come Stefania.

Cinema, tv e teatro, ma tu cosa preferisci?

Devono coesistere per una maggiore connessione con me stessa, un dialogo e un mettermi costantemente alla prova. Mi auguro di farcela.

I tuoi prossimi progetti?

Sarò a teatro con “Primavera“.