ROBERTA CARONIA in “Giulietta”
In scena a teatro: «Mi sono sempre piaciuti i racconti al femminile»
“Giulietta” è l’unica opera narrativa di una certa consistenza pubblicata dal noto regista riminese qual è Federico Fellini, con la regia di Valter Malosti e l’interpretazione di una delle attrici più versatili e popolari della nuova generazione, ROBERTA CARONIA, recentemente insignita del Premio della Critica Teatrale ANCT 2020.
“Giulietta”, dall’1 al 6 marzo alla Sala Umberto di Roma, è un racconto di cui Fellini stesso suggerì la stampa, in lingua tedesca, per l’editore svizzero Diogenes nel 1989. Si tratta della prima idea-soggetto di quello che nel 1965 diventerà il film “Giulietta degli spiriti“: la fase intermedia tra il soggetto e la sceneggiatura, una sorta di film semilavorato.
La palermitana ROBERTA CARONIA – (Ph. Tommaso Le Pera) – (1980) vive a Roma da quando, 19enne, entrò in Accademia; è al suo terzo spettacolo con Valter Malosti, dopo il pirandelliano “Berretto a sonagli” e “Ifigenia in Cardiff” di Gary Owen.
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Roberta, innanzitutto perché dire sì a questo progetto teatrale?
In realtà è uno spettacolo che nasce diverso tempo fa; il ruolo era affidato a Michela Cescon che poi per vari motivi non ha più ripreso il ruolo di Giulietta. Io sono stata ben contenta di poterla interpretare. Mi sono sempre piaciuti i racconti al femminile.
Chi è Giulietta per te?
E’ la parte femminile che abbiamo tutti. Lei scopre il tradimento del marito, il suo grande amore perché lui di fatti l’ha salvata. E’ però sconvolta e il suo soffrire la rende buffa e ridicola. Decide di rifugiarsi nel mondo degli spiriti che la curano e l’aiutano a superare questo momento difficile; sarà una sorta di viaggio psicoanalitico tra passato e presente.
Cosa esprime questo personaggio?
L’amore per una persona, l’emozione forte che si prova; quando deve superare il dolore di averla persa comprende che l’unica soluzione è lasciarla andare. E’ un’eroina buffa.
Attraverso questo personaggio da te portato in scena, quale idea ti sei fatta di Fellini?
Fellini è sempre stato un grande conquistatore e non ha avuto il pudore di raccontare una storia che in qualche modo gli apparteneva. E’ stato un vero artista, un visionario.
Giulietta secondo te è un’eroina contemporanea?
Assolutamente sì, non ha niente in comune con le eroine classiche. Ha un problema personale e deve superarlo da sola.
Cosa vorresti arrivasse dello spettacolo al pubblico in sala?
La tenerezza.
I tuoi prossimi progetti?
Debutterò con uno spettacolo chiamato “La donna gigante” ed arriverà su Rai1 una fiction di Roberto Andò.