BARBARA RONCHI
su Rai1 con “Vostro onore”: «un padre cos’è disposto a fare per salvare un figlio?»
Cosa siamo disposti a fare per i nostri figli, fino a che punto osiamo spingerci per proteggerli, a costo della nostra onorabilità? Può un giudice noto per il suo rigido rispetto della legge ritrovarsi a doverla infrangere da un giorno all’altro?
E’ la premessa da cui parte “Vostro Onore” – co-prodotta da Rai Fiction con Indiana Production -, la nuova serie tv pronta ad intrattenere il pubblico di Rai1 il lunedì per un totale di quattro prime serate, dal 28 febbraio e che vedrà un protagonista come Stefano Accorsi, la regia è il regista della serie Alessandro Casale.
Tra gli interpreti troviamo Barbara Ronchi – bravissima come sempre – nel ruolo di un’ispettrice di polizia che, per il pregiudizio positivo nei confronti del magistrato, suo mentore, all’inizio si fa deviare nell’indagine.
Ne abbiamo parlato con lei.
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Barbara, per quali motivi hai accettato “Vostro onore”?
Credo davvero sia un ottimo prodotto per la TV. E’ una fiction che si pone una domanda molto seria, ovvero: un padre cos’è disposto a fare per salvare un figlio? Non cerca di dare una risposta, ma l’interrogativo lo pone.
Ci spieghi il titolo?
Vostro onore è l’appellativo dato ad un giudice. Il personaggio interpretato da Accorsi viene chiamato così in un’aula giudiziaria ma nella vicenda che raccontiamo non sarà propriamente così perché sarà guidato dal cuore.
Tu sei Sara Vichi. Come la puoi descrivere?
Sara è un’ispettrice di polizia. E’ abituata a dare un nome preciso alle cose, sono bianche o nere, senza sfumature. E’ forte e determinata ma ha un punto debole, ovvero sua figlia; Sara è una madre single assorbita dal lavoro ed è mossa dal forte senso di colpa di non farla crescere bene come invece vorrebbe. Cerca il responsabile della vicenda su cui indaga ma lo cercherà dalla parte sbagliata.
Cosa significa per lei ricoprire un rapporto istituzionale?
Ha sempre ben chiaro il suo ruolo. E’ in costante ricerca della verità e della giustizia. Si pentirà però di non aver indagato su una persona e avrà un senso di colpa per come andranno avanti le indagini.
Qual è il suo rapporto con il personaggio interpretato da Stefano Accorsi?
Stima e amicizia reciproca, nonostante le numerose collaborazioni insieme. Il loro rapporto cambierà a causa della vicenda che lo vedrà coinvolto.
Possiamo dire che in questa fiction si cerca di fare una sorta di differenziazione tra il bene e il male?
In realtà non cerca di dare una risposta precisa, tutto finirà per confondersi senza avere un giusto o uno sbagliato. La motivazione che spinge il giudice ad avere un preciso comportamento è unicamente l’amore.
Il racconto si muove su due piani: quello che sarebbe giusto fare e cosa fa il padre per il figlio. Tu come ti poni a riguardo?
Lo comprendo ma non lo giustifico. A volte nella vita accade qualcosa che ci cambia per sempre in maniera del tutto inaspettata. Forse come genitore mi prenderei la colpa se fossi al posto del giudice.
Cosa vorresti arrivasse al pubblico della serie tv?
Mi piacerebbe che gli spettatori si interrogassero e provassero davvero a mettersi nei panni dell’altro.
Nuovi progetti?
Usciranno al cinema due film: “Nuvole” di Tommaso Paradiso e “Settembre” di Giulia Stegerwald.