Beatrice Grannò
Beatrice Grannò

BEATRICE GRANNO’

in “DOC 2”: «Per Carolina è importante essere un buon medico»

BEATRICE GRANNO' in "DOC 2":

La prima stagione arrivava in un momento storico molto delicato; eravamo in piena emergenza Covid-19 e la fiction con protagonista Luca Argentero nei panni di Andrea Fanti ha reso ancora più sensibile il tema dell’emergenza sanitaria.

Il periodo può aver giocato a favore di questo titolo, ma è soprattutto la qualità e gli standard di un medical drama che non ha nulla da invidiare ai prodotti di spicco di fama internazionale a rendere onore al merito.

Dal 13 gennaio è iniziata  la seconda stagione di “DOC – Nelle tue mani” sempre su Rai1 e sempre con il record assoluto di ascolti. Questa volta sentiamo Beatrice Grannò, una giovane e bravissima interprete in questa fiction premiata da pubblico e critica.

 

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Beatrice, raccontaci perché hai deciso di dire sì alla seconda stagione?

Nella prima stagione c’ero molto, ma in questa sono ufficialmente entrata a far parte della squadra di Doc. Il mio personaggio è molto più presente. Sono felicissima che questa serie tv sia così tanto amata dal grande pubblico, mi sento vicina al suo cuore.

Tu sei Carolina Fanti, come l’abbiamo lasciata nella prima stagione?

Era una studente di medicina a un passo dalla laurea. E’ una perfezionista, indipendente, determinata.

Come la ritroviamo?

Medico. Tenta di tenere sempre separati la famiglia ed il lavoro ma, con lo scoppio della pandemia, si è ritrovata volontaria proprio nel reparto dove lavorano i suoi genitori.

Beatrice Grannò doc 2

Cosa significa per Carolina indossare il camice bianco?

Lei vuole essere un buon medico. E’ un sogno che si realizza, nonostante le difficoltà. E’ una giovane donna che è pienamente nel mondo vero adesso. Vuol dire essere sempre pronta e veloce, nonostante l’iniziale spaesamento; vuol dire fare scelte anche molto difficoltose, significa salvare vite.

Ha fatto il suo ingresso in reparto durante l’emergenza Covid -19: cos’ha voluto dire per lei passare sul campo durante una pandemia mondiale?

La preoccupazione e la fatica non le mancano, anzi sono all’ordine del giorno  in reparto. Dopo lo studio, per Carolina è arrivato il momento di “entrare in guerra”, una guerra che deve essere vinta. Non può sapere cosa potrebbe accadere perché le procedure sanitarie – e non solo – cambiano costantemente ma non si arrende.

Un scena molto forte durante la prima puntata è stata quando viene fatto il primo piano di Carolina con il volto segnato dalla fatica e dalla sofferenza della mascherina. Tu cos’hai provato in quell’occasione?

Un senso di grandissima responsabilità: il mio personaggio è molto giovane ma si ritrova a dare ordini; è l’innocenza in una tuta bianca impregnata di fatica e tanta voglia di fare. Con il suo sguardo vuole testimoniare quanto sia difficile combattere questa guerra, eppure insieme – sanitari e non – possiamo farcela ad avere la meglio.

“Ognuno di quei morti è stato un errore che ci porteremo dietro per sempre”, afferma Carolina. Quale compito, secondo te ha avuto e ha ancora oggi un medico in pandemia?

E’ una tematica molto delicata. I medici sono esseri umani come tutti, cercano di fare tutto il bene possibile ma a volte capita che non tutto dipenda da loro controllo. Qualcosa purtroppo può andare storto. Un dottore cerca di salvare tutto il possibile ma non sempre ci riesce.

Per lei, amore cosa rappresenta?

E’ una donna che si tiene tutto dentro, chiede con lo sguardo. Si avvicina molto a Riccardo che le dà una luce diversa e una possibilità. Sente di lasciarsi andare con lui.

E DOC?

E’ un rapporto padre – figlia piuttosto faticoso. Se prima Andrea Fanti non era quasi mai presente nella sua vita, ora lo è troppo. Carolina sarà molto combattuta.

Abbiamo avuto modo di ascoltare la tua “Redini” in “DOC 2”. Com’è nata e in che modo possiamo dire faccia parte di questa serie tv?

E’ una canzone ispirata proprio a Carolina, a lei ho dato la mia voce. Con grazia e gentilezza cerca di raccontare la sua realtà. E’ una canzone d’amore che racconta come di fatto questo sentimento implichi un lasciarsi andare andare all’altro, esattamente come un paziente deve affidarsi nelle mani del suo medico.

I tuoi prossimi progetti?

Entro l’estate dovrebbe uscire il mio EP, per tutto il resto ancora acqua in bocca.

 

 

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.