MARTINA SAMMARCO
dal 17 gennaio su Prime Video con “Monterossi”: «Dividere il set con Fabrizio Bentivoglio è stato meraviglioso».
Una sera come tante mentre sorseggia un bicchiere del suo whisky preferito nella sua bella casa milanese, Carlo Monterossi viene disturbato dal suono di quel videocitofono. Alla porta, invece di un fattorino, trova un tizio col volto coperto e una pistola.
Iniziano così le avventure di Monterossi, da un incontro mancato con la morte, in cui viene salvato solo dal caso. È questa la chiamata del destino che lo spinge a indagare.
Un po’ perché ha paura e deve capire chi lo vuole uccidere, un po’ perché è arrivato a un punto della vita in cui viene la tentazione di fare dei bilanci: l’amore è solo il ricordo di una donna che se n’è andata, il lavoro di autore tv gli porta soldi e fama, ma molte crisi di coscienza e la voglia di andarsene.
Gli restano solo l’amato Bob Dylan, l’unico che riesca a dar voce alla sua nostalgia, a trovare le parole e un desiderio imprescindibile di giustizia.
Lo stesso che muove Nadia e Oscar, i suoi due giovani aiutanti presi in prestito dal mondo della tv, e quel manipolo di piedipiatti che con il Monterossi finiranno per collaborare.
Carlo Monterossi dovrà confrontarsi con una coppia di killer colti e professionali, due zingari in cerca di vendetta, collezionisti e contrabbandieri di souvenir nazifascisti, incredibili scambi di persona, una donna che sembra vissuta più volte e un passato crudele che ritorna e lascia dietro di sé indecifrabili indizi.
Dal 17 gennaio su Prime Video è possibile vedere “Monterossi – la serie” di ROAN JOHNSON; prodotta da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra, vede come protagonisti FABRIZIO BENTIVOGLIO, DIEGO RIBON, DONATELLA FINOCCHIARO ma non solo.
Tra i giovani interpreti troviamo un’intensa MARTINA SAMMARCO nelle vesti di NADIA FEDERICI; ne abbiamo parlato con lei.
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Martina, innanzitutto per quali motivi hai accettato questo progetto?
Avevo già lavorato con il regista e mi era trovata benissimo; l’incontro con lui è stato molto bello. Una volta passato il provino per Nadia ero davvero molto contenta.
Come protagonista indiscusso troviamo Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Carlo Monterossi, ovvero un buon borghese e autore televisivo, un agiato bon vivant che sa mischiare ironia e malinconia, disposto a ridere di sé. Come lo descriveresti?
Esattamente così. E’ consapevole di aver creato una televisione che disprezza. E’ un uomo pieno di contraddizioni. E’ molto sensibile per gli ultimi e questa sua qualità lo nobilita.
Tu sei Nadia Federici. Ci racconti un po’ di lei?
E’ la modernità in persona. E’ una ragazza con più lauree e a conoscenza di più lingue; è testarda e precisa, quasi maniacale. E’ ipertecnologica, vive il presente ma è proiettata al futuro. E’ purtroppo una precaria. Quando le si presentano difficoltà, lei usa l’ironia.
Possiamo dire che in un certo senso Nadia è la generazione del precariato della conoscenza? Perché?
Assolutamente sì. E’ l’esempio concreto di chi ha capacità e possibilità ma il contesto non le consente. Si trova nella condizione di molti trentenni.
Cosa lega Nadia a Carlo?
Sono la famiglia che si sono scelti, come in un rapporto padre – figlia; sono amici stretti. Si aiutano a vicenda.
Ci sono due grossi protagonisti in questa fiction: Monterossi e Milano. I due si scontrano di continuo, in un conflitto tra amore e odio. E’ così?
In un certo senso sì. Lui non è legato alla Milano bene, piena di ricchezza e grattaceli; è molto più vicino ai luoghi meno frequentati e agli aspetti provinciali.
Com’è stato dividere il set con Fabrizio Bentivoglio?
Meraviglioso. E’ un grande artista, molto generoso, gentile, calibrato. Dividere il set con lui è stato la realizzazione di un sogno.
Sei giovanissima hai già partecipato a film e serie tv note, perché hai scelto questo mestiere?
Ne sono sempre stata affascinata, sia da quando vedere gli altri recitare sia da quando ho iniziato a frequentare i corsi. Venendo dalla provincia, credevo che il mio sogno fosse irrealizzabile ma per fortuna mi sbagliavo.