ANTONELLA CARONE
al Cinema con il sequel – “Me contro te”
Antonella Carone, un nome che non passa di certo inosservato, la troviamo al cinema con il film “Me contro te – Persi nel tempo” dal 1 gennaio 2022, distribuito da Warner dove interpreta il ruolo di Perfidia.
E’ un personaggio con il quale è ufficialmente entrata nel novero dei cattivi del cinema per ragazzi. Si tratta di un ruolo che ha accolto con grande entusiasmo perché di fatto i cattivi hanno sempre molto fascino. Antonella non è solo questo, ma molto di più.
E’ un’attrice di teatro e cinema che spesso, volentieri, si presta alla conduzione. L’abbiamo vista nel film Spaccapietre dei fratelli De Serio presentato alla 77 Mostra Internazionale del cinema di Venezia, un film di denuncia su certe estreme condizioni lavorative in cui interpreta la moglie di Salvatore Esposito. Di tutto questo e di molto altro abbiamo parlato con lei.
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Antonella, partiamo da “Me contro te – Persi nel tempo”. Cosa ti ha spinto ad accettare?
Sono molto grata al mio personaggio perché mi ha fatto conoscere ad un pubblico molto caloroso. Non potevo far altro che dire di sì. La nostra storia nel precedente film non era di fatto conclusa, motivo per cui dovevamo continuare.
Tu sei Perfidia nel film. Come la descrivesti?
E’ il braccio destro del Signor S. E’ cinica, disincantata, molto complessa e senza peli sulla lingua. Ha un compito ben preciso, ovvero quello di essere ben vista dal suo capo. E’ ambiziosa con obiettivi precisi. Ha lati umani, dunque è fallibile e a tratti anche simpatica. Non è propriamente una cattiva.
Perché tanto successo per questo film, secondo te?
Sicuramente grazie ai due professionisti di YouTube che sono riusciti a riportare i loro fan anche al cinema anche se con una nuova narrazione, ovvero quella cinematografica.
Tu e il cinema: come definiresti questo legame?
Alchimia. Non l’ho cercato subito, non è stato il mio punto di partenza ma può accadere e può succedere e fortunatamente è capitato. Provengo dal teatro.
Recentemente ti abbiamo vista in “Spaccapietre”, un vero e proprio film di denuncia. Oggi quale dovrebbe essere il fine della settima arte?
Sicuramente anche questo. L’arte ha il dovere di sposare l’impegno politico, sociale e istituzione con il grande obiettivo di raggiungere una vastissima platea. Penso possa diventare un grande megafono ai giorni nostri.
Tu e la recitazione: la scintilla quando è nata?
Da molto piccola mi divertivo ad imitare Giulio Andreotti nei pranzi e nelle cene con i miei parenti. Probabilmente mi è sempre piaciuto stare al centro dell’attenzione. Posso dirti che poi è diventata è una passione che ho coltivato. Ho iniziato a fare sul serio seguendo i primi corsi di teatro.
Cosa significa per te essere attrice?
Vivere tante vite e studiare tanto. Vuol dire dare voce e appagare il proprio bisogno di complessità, oltre che fare i conti costantemente con se stessi.
Roma e Polignano: cosa scegli?
Roma è una vera giungla che ha permesso la mia formazione, mi ha dato una marcia in più. Polignano è casa, un insieme di ricordi d’infanzia e serenità.
I tuoi prossimi progetti?
Il teatro, Covid permettendo. Nel cassetto c’è anche una nuova drammaturgia con la speranza di poter anche portare in scena un mio monologo.