C’è il palpabile nervosismo del sabato, tra la moglie Rosa che prepara il ragù ed i rimproveri del marito Peppino ai figli. La domenica, quella del pranzo in famiglia, è destinata a trasformarsi da momento di unione per tutti ad improvvisa scenata di gelosia. Si tratta della scenata che Peppino riserva alla moglie Rosa. Il motivo? La relazione (percepita come distorta) tra la donna e l’invadente e premuroso vicino di casa, Luigi Ianniello. Sergio Castellitto torna a interpretare le commedie di Eduardo De Filippo: dopo Natale in casa Cupiello del Natale 2020, Castellitto riveste il ruolo di protagonista un altro lavoro del drammaturgo napoletano. Con il noto attore, anche Fabrizia Sacchi, Gianluca Di Gennaro, Giampaolo Fabrizio, Maria Vera Ratti, Maria Rosaria Omaggio e Tony Laudadio. “Sabato, domenica e lunedì” andrà in onda in prima serata stasera su Rai1. Edoardo De Angelis ne cura la regia oltre alla scrittura, realizzata con Massimo Gaudioso e prodotto da Picomedia di Roberto Sessa in collaborazione con Rai Fiction. Una Collection De Filippo presentata come un ciclo di tre film (l’ultimo lo vedremo martedì 21 dicembre sempre nella rete ammiraglia) e non come ‘trasposizioni’ di teatro in tv, per quanto si tratti in ogni caso di trasposizioni televisive di opere teatrali. Così ha dichiarato il regista: «Abbiamo voluto raccontare l’evoluzione della classe borghese che c’è stata in quegli anni e che inevitabilmente ha inciso sul concetto di famiglia. Abbiamo iniziato nel 1950 (con Natale in casa Cupiello) dove ci sono i primi vagiti della borghesia dov’è ancora molto forte la dimensione popolare del dopoguerra. Arriviamo in una dimensione di borghesia veramente ricca come quella rappresentata in Sabato Domenica e Lunedì di cui si segue la sua disgregazione attraverso Peppino Priore che percepisce ancora con razionale lucidità i contorni delle belle cose di cui ha saputo riempire la sua casa, mentre la loro sostanza si è deteriorata a causa della sua gelosia. […] De Filippo ha saputo cogliere il dolore degli esseri umani che si presenta in ogni momento storico. Se analizziamo le opere di De Filippo sono tecnicamente delle tragedie eppure nella percezione popolare tramandata attraverso i decenni sono testi che fanno ridere, nonostante la sofferenza. Credo che uno dei lasciti di De Filippo sia la capacità di far convivere dolore e gioia».