Christine, una clochard, vive da molti anni per le strade di Parigi, isolata dalla famiglia e dagli amici. In una fredda notte d’inverno, un bambino di otto anni si presenta davanti al suo rifugio. Si chiama Suli, non parla la sua lingua, è stato separato dalla madre. Uniti dalla loro condizione marginale, i due intraprendono un viaggio emotivo e pieno di tenerezza alla ricerca della madre di Suli. Sotto le stelle di Parigi, i due impareranno a conoscersi e Christine riscoprirà il calore di un’umanità che credeva perduta. Basato su una storia vera, “Sotto le stelle di Parigi” è il nuovo film del regista franco-tedesco Claus Drexel che è in sala dal 25 novembre con Catherine Frot; si tratta di una pellicola emozionante che tocca le corde del cuore di chiunque mentre tratta due tematiche importantissime: quella dell’immigrazione e quella delle disuguaglianze sociali. E’ una fiaba metropolitana la cui protagonista è la clochard Christine. Una pellicola che ipnotizza attraverso la pura bellezza delle immagini e tramite la storia che racconta, un racconto che incanta, come una favola. Si tratta di una fiaba metropolitana in cui la protagonista non è una principessa in cerca del suo principe azzurro bensì una clochard a cui arriverà un insolito deus ex machina che lei inizialmente rifuggirà: un bambino di origine eritrea, rimasto solo nella capitale francese dopo aver smarrito la madre. Emergono due personaggi tanto lontani tra loro quanto vicinissimi e che infatti frame dopo frame, snodo della trama dopo snodo e passo dopo passo diventeranno indissolubilmente legati. Oltre a una storia che definire toccante sarebbe davvero riduttivo, la forza di questo film è anche un cast da chapeau.