L’Istituto di detenzione minorile è una sospensione del tempo e una riduzione dello spazio per quei ragazzi che nel pieno della loro giovinezza si sono rivelati pericolosi per la società in cui vivono. Lì dentro, nel vuoto provocato dallo sradicamento dal loro ambiente familiare e sociale, hanno modo di capire chi sono stati, chi sono e chi vorranno essere. Il primo passo da fare per compiere questo percorso è conoscere la famiglia da cui provengono e capire quella verso la quale tendono. Nella seconda stagione di “Mare Fuori” – in onda da mercoledì 17 novembre in prima serata su Rai2 – ogni detenuto si trova di fronte – come uno specchio – la propria famiglia, e verrà chiamato a compiere una scelta. Seguirne le orme o rinnegarla? “Mare Fuori 2” vede protagonisti i ragazzi rinchiusi nell’IPM (Istituto Penale Minorile), ma è fuori da queste mura che si indagano i veri responsabili dei crimini compiuti dai giovani detenuti, perché quando un minorenne sbaglia ci sono sempre degli adulti colpevoli di averli lasciati soli o di averli condotti su una falsa strada. Tra i protagonisti troviamo Antonio De Matteo (Ph. Francesca Ocello) che ancora una volta si cala perfettamente nel ruolo di Lino, una guardia carceraria.

Ne abbiamo parlato con lui..

Antonio, dopo il grande successo della prima stagione ecco l’arrivo della seconda. Perché, secondo te, ha avuto tanto successo la prima?

Raccontiamo un’altra faccia di Napoli portando sul piccolo schermo storie di ragazzi. Tra loro e il pubblico c’è molta empatia, in quanto sono anche lo specchio della società, nel bene e nel male.

Quali sono i motivi che ti hanno spinto a continuare quest’avventura televisiva su Rai2?

Mi hanno permesso di “allungare” il mio ruolo. L’arrivo di una new entry cambierà un po’ il mio personaggio. Inoltre, dopo aver trascorso così tanto tempo insieme, per me la squadra di Mare Fuori è diventata una vera famiglia; ci sentiamo ancora, anche dopo la fine delle riprese, e ci vediamo quando si può.

Tu sei Lino, una guardia carceraria. Come lo abbiamo lasciato?

E’ un uomo che stava fermo nelle sue posizioni, facendo da tramite fra la criminalità e l’onestà, tra l’interno e l’esterno. E’ un cattivo dalla doppia  faccia, anche se nel corso della storia qualcosa lo porterà a ripensare alla sua vita fino ad ora vissuta. Chissà se cambierà.

Come lo ritroviamo?

E’ arrabbiato con se stesso; ora è pronto a fare il salto di qualità, “mangiandosi” anche i suoi colleghi. Vuole un avanzamento di carriera.

La fiction è ambientata ancora una volta nell’Istituto di detenzione minorile. Questo luogo cosa rappresenta per chi vi è all’interno?

E’ una fortezza irraggiungibile dall’interno, è il muro alla fine della vita, una gabbia. Chi ci lavora non è libero, questa è solo un’illusione; una volta tornati a casa, non si possono scrollare di dosso quanto avviene lì dentro, anzi devo farci ancora i conti.

Cosa vuol dire scegliere per i giovani “ospiti”?

Sopravvivere oppure soccombere, ci sono solo queste due alternative. Viene data la possibilità di decidere cosa fare della propria vita una volta usciti, alcuni lo riusciranno a capire mentre altri no.

Il tuo personaggio come si rapporta a loro?

Non riesce ad instaurare alcun tipo di rapporto con loro, non domanda, ma segue solo lo schema lavorativo. Fa il minimo indispensabile.

 

Il “Mare Fuori” è anche una condizione non soltanto geografica, ma anche uno stato d’animo. Riusciranno a navigare nell’universo della vita oppure no?

Le opzioni per cambiare le avranno, la possibilità di decidere anche, ma starà a loro scegliere e a nessun altro.

Cosa ti auguri per questa seconda stagione?

Non si deve giudicare né avere pregiudizi, ma mi auguro piuttosto che si possa riflettere sull’animo umano. L’emozione è fondamentale.

 

I tuoi prossimi progetti?

Mi vedrete al cinema con “Stranizza D’Amuri” – la cui colonna sonora sarà proprio la canzone di Franco Battiato -, il film di Giuseppe Fiorello e in “Piano Piano” l’Opera Prima di Nicola Prosatore con Lello Arena e Antonia Truppo che gireremo a breve.

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.