
Va in scena al teatro Manzoni di Roma il 18 novembre 2021 lo spettacolo “RAZZIA“, il dramma di Amedeo Osti Guerrazzi sul rastrellamento degli ebrei a Roma. Si tratta di una produzione StArt LAB che vede in scena Fabio Ferrari e Danila Stalteri.”Razzia” è uno spettacolo in dieci racconti che, in prima persona, ci riporta al rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943. Vittime, carnefici, testimoni ci raccontano come hanno vissuto uno dei giorni più tristi della storia di Roma e dell’umanità. In questa intervista a Danila Stalteri, attrice che abbiamo già avuto il piacere di conoscere sul piccolo e grande schermo, non ci siamo solo soffermati sul palcoscenico, ma abbiamo spaziato un po’ di più.
Dopo diverse commedie brillanti che hai portato in scena come “Manco fossi Laura Chiatti” e “Il triangolo delle Bermuda”, com’è nato “Razzia”?
Nasce durante un pranzo da Vanni, un bar ristorante a Roma in zona Prati, tra me e Fabio Ferrari. Mi raccontava di questo suo amico, storico della Shoah, che pur non essendo un drammaturgo aveva scritto un testo potentissimo. Abbiamo cominciato a portarlo nelle scuole ed abbiamo potuto testare la sua efficacia. Se piaci a 100 ragazzi di una scuola media o di un liceo, hai vinto.
Questo spettacolo teatrale è un dramma che ha l’intento di smuovere le coscienze e che non vuole far dimenticare gli errori e l’orrore di ciò che è stato. Pensi che gli errori del passato possano essere monito per i giorni nostri?
E’ esattamente il messaggio che lanciamo quando andiamo nelle scuole: la storia, purtroppo, si ripete. Noi dobbiamo cercare con tutte le nostre forze di impedirlo. Le persone più “strutturate” certamente sì, traggono insegnamenti dalla storia, mentre i più fragili, paradossalmente no. La paura del diverso nasconde solo una grande fragilità.
Sei in scena con Fabio Ferrari, anche regista dello spettacolo. Come nasce la vostra collaborazione?
Nasce da un film di qualche anno fa, “Il Viaggio”, diretto da Alfredo Arciero. Abbiamo avuto modo di conoscerci durante le settimane di riprese e di diventare amici e, solo successivamente, colleghi a teatro.
Dopo “Razzia”, sarai ancora in scena al Teatro Manzoni con “Il Diario di Adamo ed Eva”, sempre accanto a Fabio Ferrari. Ruoli sempre molto brillanti, a quanto pare.
Mi sento naturalmente spinta verso la comicità, anche se grazie a “Razzia” e a “L’Antigone”- in scena sempre al Manzoni il 17 novembre con la regia di Vanessa Gasbarri – ho riscoperto anche la bellezza dei testi drammatici.
Cosa rappresenta per te il teatro e cosa ti ha spinto a diventare un’attrice?
Il teatro è la mia vita, è casa, è ciò che mi rende felice nonostante sia una una strada durissima e piena di sacrifici. In fondo credo di non essere diventata un’attrice, ma di esserlo sempre stata. Anche se più che attrice io mi definisco un’artigiana del teatro.
I tuoi prossimi progetti?
A dicembre in Emilia Romagna, a gennaio in Sicilia, a febbraio in Toscana, a marzo di nuovo in Sicilia e poi in estate… ancora non posso dire dove, ma sarò ancora sul palcoscenico.