Esce in queste ore, distribuito da Stemo, “SelfieMania”, film diretto da Francesco Colangelo, Elly Senger-Weiss, Willem Zaeyen ed Elisabetta Pellini. Il film è stato presentato il 7 settembre a Varese nell’ambito del Premio Felix – Festival del Cinema Russo e il 16 settembre è stato proiettato al B.A. Film Festival di Busto Arsizio. Durante l’estate 2021 il film ha partecipato all’Ischia Global Fest e al Marateale Premio Internazionale Basilicata. Si tratta di un n film in quattro episodi: uno girato in Russia, uno in Austria, uno a Los Angeles e uno in Sicilia. Proprio quest’ultimo episodio, “L’amore nonostante tutto”, porta la firma, al suo debutto da regista, di Elisabetta Pellini. Tra gli interpreti Milena Vukotic, Andrea Roncato e Bianca Nappi. Noi ne abbiamo parlato proprio con quest’ultima, volto noto al grande pubblico.
Bianca, partiamo dal principio: perché accettare questo progetto?
“E’ un piccolo grande film, girato prima del Covid. La regista del mio episodio è Elisabetta Pellini che segna anche il suo debutto alla regia; ci ha tenuto moltissimo all’uscita al cinema. Il tema è assolutamente attuale, ne siamo drammaticamente e comicamente immersi. Inoltre è molto interessante vedere come la stessa tematica sia affrontata in maniera differente”.
Il titolo è “SelfieMania”, ci spieghi?
“Secondo me, dovremmo soffermarci sulla parola mania che è la parola chiave. Gli autoscatti sono sempre esistiti con l’arrivo della fotografia ma la mania di fotografarsi e mostrarsi agli sconosciuti ossessivamente no. Tutti gli episodi del film sono tratti da fatti realmente accaduti e tutti cercano di mostrare come di fatto per farsi un selfie molto spesso si metta in pericolo la propria vita”.
Il selfie, secondo te, quale significato ha?
“Un mio amico gira documentari in tutto il mondo. Una volta si trovava in Amazzonia presso alcune comunità di indigeni e ha lasciato loro le macchine fotografiche. Quando è andato a sviluppare le foto, si è accorto che erano tutti selfie. E’ come se per loro, e anche per noi, la macchina fotografica fosse una sorta di specchio. Ci piace guardarci e anche immaginarci diversi, visti tutti i filtri che usiamo”.
Il tuo personaggio nel film?
“Sono una figlia che si trova ad essere l’ago della bilancia tra una madre che diventa una vera star del web e un padre che subisce le conseguenze della popolarità della moglie”.
Potremmo mai guarire da questa selfie-mania?
“Arriverà il giorno in cui ci sarà una saturazione del mercato dell’immagine e solo allora abbandoneremo molto quest’esistenza tecnologica. Ora è di moda ma torneremo ad essere normali”.
Cosa ti piacerebbe arrivasse del film?
“Cerchiamo di far riflettere sull’ossessione di apparire agli sconosciuti, il tutto in chiave leggera”.