Quest’estate è uscita su tutte le piattaforme digitali “A Passo Lento“, il nuovo singolo di Veronica Surrentino (Ph. di Claudia D’Ottavi). La cantautrice romana aggiunge un’altra tessera al mosaico di una carriera che ha disegnato con l’attitudine dei grandi e la maestria d’artigiana raffinata. Veronica ama definirsi “operaia” della musica, grata alla vita per il dono ricevuto e consapevole che il talento, da solo, non basti. In questo brano Veronica riconferma uno stile e un carattere artistico inconfondibile: una voce blues, che non confonde le parole ma le rende protagoniste su un ritmo contemporaneo e radiofonico senza per questo, rinunciare alla musica suonata che è e rimane, fondamentale e imprescindibile. La cantautrice, con Aldo Martino e Gianfranco Bonavolontà – compagni di viaggio inseparabili e insostituibili – e la batteria di Alessandro Bastianelli, ci regala un brano raffinato che, pur distante dai tormentoni reggaeton, ha fatto da colonna sonora all’estate appena trascorsa. Il videoclip del brano è stato girato in mare aperto, con le vele spiegate al vento e un senso nuovo di libertà. Ne abbiamo parlato proprio con lei.

Veronica, innanzitutto ci racconti com’è nata “A Passo Lento”?

“A Passo lento è nata in un momento in cui l’energia creativa di “Tranne Te” era ancora in circolo. Seduta al pianoforte, nella mia dimensione, ho iniziato a cercare un’idea che fosse ritmicamente plasmabile e che trasmettesse vibrazioni positive. Non è stato semplice trovare una melodia  efficace e di impatto; volevo sperimentare un sound diverso rispetto alla produzione precedente e devo dire che, alla fine, grazie soprattutto agli arrangiatori Aldo Martino e Gianfranco Bonavolontà, in collaborazione con il batterista Alessandro Bastianelli, il brano ha assunto la veste musicale giusta”.

Ti aspettavi tutto questo successo?

“All’inizio di questo percorso discografico non avrei mai immaginato di raggiungere così tante persone con la mia musica. Ho trovato il coraggio di raccontare le mie emozioni senza filtro e sono stata ripagata da ogni piccolo traguardo raggiunto. Tengo a sottolineare che nulla sarebbe stato possibile senza il supporto del mio team di lavoro, professionisti e musicisti incredibili che sono parte integrante e fondamentale nell’evoluzione di questo progetto”.

Perché chiamare il tuo singolo proprio in questo modo?

“Ho pensato ad una contrapposizione netta tra il “titolo” e il “ritmo” del brano per tradurre attraverso questo contrasto il concetto di “possibilità”, che è poi il leit motiv del testo. La scelta, appunto, di lasciar crescere un sentimento lentamente o di cristallizzarne la passione in un solo attimo”.

Cosa, secondo te, dovremmo vivere A passo lento in questa nostra esistenza?

“Credo che valga la pena vivere a passo lento le sensazioni intense, in ogni più piccola sfaccettatura. Siamo innestati in un mondo ad “alta velocità” che spesso non permette momenti di pausa e riflessione; il mio “passo lento” vuol essere un invito a lasciar spazio e tempo proprio all’evoluzione di quelle emozioni”.

Tu e la musica: la scintilla come e quando è nata?

“Sin da piccola ho avuto un “richiamo” innato verso la musica; trascorrevo ore ad ascoltare la radio ed i dischi insieme ai miei genitori. Sicuramente lo studio del pianoforte mi ha permesso di capire la musica dalle sue fondamenta e di valorizzare, nel tempo, anche le mie doti vocali. Ringrazio la mia famiglia per avermi dato la possibilità di spaziare tra repertori incredibilmente diversi tra loro e di attingere dal nucleo di ogni singolo genere”.

Cosa rappresenta per te la musica?

“E’ la mia essenza, non sono in grado di descrivere la reazione che ho verso la musica dall’esterno, perché è parte integrante di me, è in tutto quello che penso, che dico, che faccio. E’ il ritmo stesso  della mia vita, come una colonna sonora che scandisce il tempo attraverso il ricordo di melodie, parole, immagini”.

E la tua musica in particolare?

“Direi che è l’unico modo che conosco per raccontare la parte più intima di me. Ho difficoltà a lasciar trapelare ciò che provo, è un lato del mio carattere con cui “combatto” molto spesso. Quando scrivo o canto, al contrario, riesco ad esprimermi senza limiti o condizionamenti”.

Cosa speri di far arrivare con la tua musica?

“Amo sollecitare le emozioni, di qualsiasi natura esse siano. Il mio intento principale, è quello di riuscire a sfiorare l’anima di chi ascolta attraverso la mia voce e lasciare che melodie e parole trasmettano il loro senso in profondità”.

I tuoi prossimi progetti?

“Ci sono molti progetti in via di realizzazione, primo fra tutti un featuring con una delle voci più riconoscibili del panorama italiano su una canzone che reca una firma prestigiosa, nuovi brani in uscita e in ultimo, ma non certo per importanza, la preparazione dei live per poter condividere la musica in quello che a mio avviso, è decisamente il suo habitat naturale: il palco”.