Gentile e delicato, come pochi, oltre che poeta nel suo susseguirsi di versi che diventano canzoni: Antonio Diodato (Ph. Mattia Zoppellaro) è questo e molto di più. Si tratta di un artista che sta collezionando un successo dopo l’altro mantenendo, a differenza di più, quella carica di sensibilità che lo contraddistingue. E’ l’unico artista italiano ad aver vinto nello stesso anno, oltre al Festival di Sanremo il DAVID DI DONATELLO 2020, i NASTRI D’ARGENTO 2020 e il CIAK D’ORO del pubblico 2020 con il brano “Che vita Meravigliosa” come “Migliore canzone originale”, entrata nella memoria collettiva per essere stata parte della colonna sonora del film “La Dea Fortuna” di Ferzan Özpetek. E’ il primo artista musicale nella storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ad aver aperto la Cerimonia di chiusura della 77esima edizione esibendosi live in uno dei brani più celebri del suo repertorio, “Adesso”. Il 26 maggio 2021 inoltre è uscito per Netflix “Il Divin codino”, film sulla vita di Roberto Baggio: per l’occasione Diodato firma la main song “L’uomo dietro il campione”. Ora un’importante sfida lo attende, quella in cui si esibirà all’Arena di Verona il 19 settembre.

Diodato, partiamo proprio da questo nuovo ed entusiasmante tour estivo appena concluso. L’estate e la musica: com’è andata dopo questo difficile periodo che stiamo cercando di superare?

Mi aspettavo un momento di liberazione per tutti noi e così è stato, seppur nella consapevolezza della prudenza che dobbiamo adottare. Lo scorso anno ho avuto la fortuna di essere tra i pochi in tour e ho desiderato esserlo anche quest’anno. Dopo la tragedia della pandemia che ha investito il mondo intero, sentivo l’esigenza di andare ad incontrare il mio pubblico. Per me i concerti sono momenti di fortissima condivisione; emerge infatti il desiderio delle persone di tornare alla normalità e di vivere qualcosa di speciale. Tutti noi ci siamo resi conto di quanto sia speciale la vita che scorre insieme a noi e non scontata come invece pensavamo pre – pandemia. Un concerto è un momento in cui ci si incontra e ci si mescola in un turbinio di emozioni ed ecco che per me è tornare all’essenza del mestiere che ho scelto”.

In “L’uomo dietro il campione” canti il grande coraggio di Roberto Baggio. Sei esattamente lo stesso, ma in musica, ovvero L’uomo dietro all’artista. Com’è Antonio Diodato oggi, dopo le vittorie conquistate e gli ostacoli superati?

Sono esattamente lo stesso di quando ho iniziato, ma arricchito dalle esperienze che ho vissuto. Il premio più grande che possa ricevere è il contatto delle persone, il loro affetto mi riempie e mi appaga da ogni sacrificio fatto; mi rincuora che il mio pubblico o anche chi distrattamente ascolta una mia canzone possa identificarsi nei testi che canto. La musica d’altro canto non può far altro che creare dei legami; è un po’ come lasciare la propria testimonianza del proprio vissuto”.

Sei stato super-ospite della 71esima edizione del Festival di Sanremo aprendo la serata inaugurale con la tua “Fai Rumore”. E’ una canzone che ci parla d’amore, un amore fa vagare senza meta, l’amore crea inquietudine, vuoto e malinconia quando viene a mancare. E’ così anche per te? Su cosa  dovremmo cercare di far rumore ai giorni nostri?

“Sull’essenza dell’amore ci sto lavorando, scrivo cioè canzoni proprio per tentare di mettere a fuoco le sensazioni che sono di fatto alla base della vita. L’arte delle note permette di farci comprendere lati di noi stessi che prima non eravamo stati in grado di codificare, oltre che la realtà che ci circonda. Oltre a far rumore per ciò che desideriamo, credo che dovrebbe emergere sempre di più l’umanità, comprese le proprie fragilità. Nel periodo in cui stiamo vivendo, accadono episodi inaccettabili. Dobbiamo far rumore non solo per combattere per la propria felicità, ma anche per cercare di capire l’altro – chi è diverso da noi – sia che si tratti di colui che tenta di attraversare il Mediterraneo sia che si tratti di colui che vuole vivere la propria intimità senza più nascondersi dal pregiudizio altrui”.

Dal 29 novembre scorso è stato disponibile su RaiPlay DIODATO “STORIE DI UN’ALTRA ESTATE”, una docu-serie che raccoglie sensazioni, emozioni, pezzi di vissuto che hai registrato durante i live estivi. È la narrazione di un’estate inaspettata che è diventata racconto, un viaggio speciale tra passato, presente e futuro. Quali fini ha per te la musica nei confronti della vita? Perché hai scelto di cantare la musica?

“Perché mi aiutava ad aprirmi al mondo e a comunicare con gli altri. Mi ero accorto che quando cantavo la gente si accorgeva di me, esistevo. Grazie alla musica, sono anche riuscito a superare la mia timidezza, a conoscermi e indagarmi; ho anche giocato con le mie paure nella speranza di superarle. Grazie a lei, ho toccato corde dell’anima che difficilmente sarebbero state sfiorabili. L’arte permette di fare i conti con noi stessi, superando le proprie ombre e facendo emergere le proprie luci. Permette di farci crescere”.

Ah, che vita meravigliosa Questa vita dolorosa, Seducente, miracolosa. Vita che mi spingi in mezzo al mare. Mi fai piangere e ballare, Come un pazzo insieme a te”, così canti nel tuo singolo. In cosa consiste il miracolo della vita che sembra accompagnarci ad ogni passo?

“Nonostante le avversità e i momenti no, l’esistenza ha il potere di aspettarti e di lottare insieme a te. Ho cercato di esprimere l’impotenza dinnanzi a quella grandezza lì. I coni d’ombra fanno parte della vita, ma sta a noi riuscire a fermali e a superarli; la vera bellezza è tutta racchiusa qui, è dalle crepe infatti che fuoriesce la luce”.

“Capire che adesso è tutto ciò che avremo. Dici che riusciremo a sentire ancora un’emozione prenderci in gola”. Questo ci canti in “Adesso”, il passato e il futuro sembrano non esistere. L’emozione può essere solo adesso? 

“E’ importantissimo vivere adesso perché qualora non lo vivessimo, avremmo il rimpianto di non averlo vissuto. Dovremmo perciò cercare di tuffarci nella nostra esistenza al meglio e al massimo delle nostre possibilità. Capita di percepire di aver sprecato un’emozione o un momento perché si era troppo proiettati in un altrove. La tecnologia in questo non aiuta, è troppo proiettata sul dopo, ma quello che conta è il presente”.

Sarai in concerto all’Arena di Verona il 19 settembre (primo grande evento live annunciato dall’Arena nel 2021). Come ti senti?

“Sono molto emozionato. Tornare lì dopo aver avuto il privilegio di cantare in pieno lockdown “Fai rumore” è davvero un’emozione fortissima che sinceramente non riesco ancora a controllare. Stiamo preparando il concerto e mi auguro sia un momento speciale di chiusura di un periodo che ci ha provati tutti molto”.

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.