Bill Baker, operaio petrolifero dell’Oklahoma, arriva a Marsiglia per stare vicino alla figlia Allison, da cinque anni in carcere dopo la condanna per un omicidio che dice di non aver commesso. Nel tentativo di dimostrare l’innocenza della figlia, Bill, frenato dalle incomprensioni linguistiche e culturali, s’imbatte nell’attrice Virginie, dalla quale si fa aiutare per traduzioni e ricerche. Poco alla volta l’uomo ritrova il rapporto con Allison, alla quale fa spesso visita in carcere, e avvia una relazione con Virginie e la figlia Maya, nella quale vede l’occasione per redimersi dalle sue mancanze di padre. L’ossessione per il destino della figlia, però, rischia di mettere a repentaglio la sua nuova vita. Dal 9 settembre nelle migliori sale cinematografiche arriva “La ragazza di Stillwater” di Tom McCarthy, un dramma familiare che dall’Oklahoma porta a Marsiglia, seguendo un padre, che cerca di provare l’innocenza della figlia condannata per omicidio. Matt Damon, protagonista indiscusso, perfettamente nella parte e bravissimo protagonista di un dramma che dall’America profonda arriva al sud della Francia, facendo scontrare con delicatezza lingue, mondi e culture. Quello che verrà proiettato sul grande schermo è un film intimo, maturo e adulto come a Hollywood non se ne vedeva da tempo che deve assolutamente essere visto.