E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali, “La vie en rose”, il nuovo singolo di Chiara Civello. Il brano anticipa l’uscita del prossimo album della cantautrice, tra le artiste italiane più raffinate e internazionali, previsto per l’autunno dal titolo “Chansons: Chiara Civello Sings International French Standards” che vede la straordinaria collaborazione del produttore Marc Collin dei Nouvelle Vague. LA VIE EN ROSE è il primo brano estratto del nuovo progetto discografico di Chiara, un ritorno atteso a distanza di quattro anni dal precedente “Eclipse” e dal successo del tour europeo insieme a Gilberto Gil, icona della musica brasiliana nel mondo. Il brano è l’adattamento in italiano di uno dei classici della musica francese, uno degli standard jazz più celebri della storia della musica. Una versione suggestiva, un elegante cross-over che vede oltre la collaborazione di Marc Collin dei Nouvelle Vague anche la clarinettista newyorkese Anat Cohen, più volte nominata ai Grammy. Ne abbiamo parlato proprio con lei.

Chiara, come nasce “La vie en rose”?

“E’ nata senza pensarci, in mezzo alla produzione del mio prossimo album in omaggio alla Chanson Francese. Mentre registravamo le altre canzoni, Marc Collin dei Nouvelle Vague me l’ha buttata lì senza preavviso. Soltanto così nell’attimo che precede una decisione a volte è possibile realizzare delle cose e cogliere la bellezza intrinseca di ogni momento, prima di qualsiasi pensiero, prima di qualsiasi autocritica, prima del suono, prima della voce”.

Per quali motivi riprendere in mano un classico della musica francese?

“Perché è un album dedicato proprio alla musica francese e a tutte le canzoni francesi che hanno solcato il mondo intero”.

Cosa lega la tua musica alla cultura musicale francese?

“Ci sono affinità e differenze tra la musica Italiana e la musica francese, per la prossimità geografica e culturale. E’ proprio questa frizione che mi ha spinto ad esplorare il repertorio francese e i repertori del mondo. Oggi tocca alla Francia domani chissà. Duke Ellington diceva che ci sono due musiche: quella bella e tutto il resto. Ecco a me interessa quella bella”.

Questo singolo anticipa l’album “Chansons: Chiara Civello Sings International French Standards”. Cosa ci puoi anticipare?

“Vorrei non anticipare nulla. Mi piacerebbe che fosse una sorpresa. Posso solo dire di suggestioni: riverberi, rum, porte socchiuse, pioggia sul finestrino, ritorni all’alba, nostalgie sparse, baci ancora non dati”.

Ci sono differenze con il tuo precedente album “Eclipse”?

“Si, tra un album e l’altro per me ci sono sempre delle differenze. E’ grazie a quelle che vado avanti: scelgo sfide nuove. Così ogni disco per me diventa ‘una prima volta'”.

Cosa rappresenta per te la musica?

La musica per me è come l’amore: l’unità di misura della vita. Ho scelto quello, mio padre la medicina, il mio amico Nicola l’accordatura dei pianoforti, Valentina l’editoria, tu il giornalismo. Sono modi di trovarsi, perdersi ed esprimersi. Chiunque può scegliere la sua di musica per accompagnarsi”.

Perché hai scelto di fare musica?

“In realtà non l’ho scelto. E’ successo dopo una serie di accadimenti. Mia nonna Bianca, con cui passavo tanto tempo da bambina, ha capito presto che ero intonata e che avevo orecchio musicale. Da lì una cosa tira l’altra e sono finita in America a studiare musica, canto, improvvisazione e a cantare ovunque: bar, locali, feste private e jazz clubs, ma senza la certezza di volerlo fare nella vita. Sono diventata una cantante prima di saperlo. Secondo me quando arrivano le certezze è già tardi. Sono contenta che la musica mi abbia scelto. Io non sono brava a scegliere, sono le scelte che fanno me”.

Come definiresti la tua musica?

“Non lo so, tu? leggera, anzi leggerissima?

I tuoi prossimi progetti?

“Quest’estate girerò in duo con una grandissima pianista romana, Rita Marcotulli, con cui abbiamo una decina di concerti sparsi nella penisola, poi in autunno comincerò l’allestimento per il tour del nuovo album, in uscita a novembre. Nel frattempo ci sarà una sorpresa (se tutto va bene) che anticiperà l’album. Recentemente poi sono stata chiamata ad assumere la direzione artistica di Festambiente Sud, il Festival di Legambiente nel Sud Italia, che si terrà a Vieste dal 31 Luglio al 2 agosto e la curatela di alcuni eventi musicali del Centro Servizi Culturali Santa Chiara a Trento. E’ bello avere l’opportunità di poter partecipare attivamente alla cultura del nostro Paese, non solo come performer, ma divulgando storie degli altri, storie stimolanti, persone e sonorità avidamente aperte su un mondo dove le differenze aggregano, invece di separare”.

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.