Do-joon (Weon Bin) è un ragazzo con problemi mentali, bizzarro ma apparentemente inoffensivo, che viene accusato del brutale omicidio di una ragazza. La madre (Kim Hye-ja) si rifiuta di accettare questa verità e, dopo aver compreso che polizia e avvocati non vogliono fare niente per sovvertire l’andamento delle cose, si impegna da sola nell’impresa di scoprire il vero colpevole e scagionare così il figlio. “MADRE” uscirà nelle nostre sale cinematografiche dal 1 luglio. «Tutti hanno una madre, e tutti hanno un’idea precisa di cosa sia una madre: è la persona che ciascuno di noi ama di più, la più gentile, e al contempo la più irritante. Sono molti i sentimenti che si contrappongono quando si ha a che fare con questa figura, e questo perché la relazione tra un figlio e sua madre è alla base di tutte le relazioni umane. Innumerevoli romanzi, film e programmi televisivi si sono avvicinati alla figura materna, ma io volevo esplorarla in un modo che fosse mio peculiare, funzionale a scoprire dove potevo portarla a livello cinematografico, per poi spingerla fino all’estremo”. E cosi prosegue: “Volevo fare un film che scavasse in profondità, in ciò che è caldo e potente, come il cuore di una palla di fuoco. In questo senso, la mamma è una sfida cinematografica per me, perché nei miei film precedenti erano tutte storie che tendevano a estendersi: se un caso di omicidio (Memorie di un assassino – Memories of Murder) mi ha portato a parlare degli anni ’80 e della Corea, e l’apparizione di un mostro (The Host), mi ha spinto a parlare di una famiglia, della società coreana e degli Stati Uniti, la mamma è, al contrario, un film dove tutte le forze convergono verso il cuore delle cose. Avere a che fare con la figura materna è un déjà vu ma vedo questo film come un nuovo approccio e spero che venga percepito anche dagli spettatori, come qualcosa di familiare ma estraneo». Questo ha dichiarato il regista Bong Joon-Ho.