Amanda ha diciassette anni e un passato difficile. Per affrontare il mondo ha creato un’amica immaginaria, esuberante e politicamente scorretta, che la guida nella più difficile delle sfide – crescere e impadronirsi della propria vita. La sua è una storia di coraggio e determinazione, avventurosa e romantica, feroce eppure buffa. Di questo parla “Mi chiedo quando ti mancherò“, il film diretto da Francesco Fei con Beatrice Grannò e Claudia Marsicano. Noi abbiamo sentito proprio quest’ultima, coprotagonista del film che rappresenta il “doppio sovrappeso” della protagonista. Le due ragazze fanno un viaggio sabbatico in cui la fisicità abbondante prende il sopravvento e dipana le insicurezze e le paure della ragazza, confermando che le paure e le debolezze non solo fisiche ma mentali, che la forza viene dal coraggio di essere come si è e amarsi come si è. Si tratta di un’attrice molto nota dei teatri di avanguardia e danza; ha vinto vari premi e attualmente è impegnata nelle riprese dalla serie per Rai 1 “This is us” versione italiana della serie americana. Il film verrà presentato al LOVE FILM FESTIVAL che si terrà il 2, 3 e 4 luglio a Perugia.
Claudia, innanzitutto per quali motivi hai detto sì a questo progetto cinematografico?
“Avevo 21 anni e avevo appena finito la scuola di recitazione a Milano. Avevo sentito parlare di provini per quel film. C’è stata subito una forte intesa con il regista. Abbiamo girato che avevo 26 anni e ora che ne ho 29 uscirà al cinema dal 1 luglio. Il film è tratto da un romanzo bellissimo, il regista è poesia e meraviglia e grazie a questo movie c’è stata l’opportunità di indagare su me stessa”.
Ci spieghi il titolo?
“E’ un interrogativo che si pongono le due protagoniste ma che di fatto si può porre ciascuno di noi. Si tratta di un percorso di crescita. Lo può chiedere il mio personaggio ad Amanda, per esempio”.
Tu nel film sei l’amica immaginaria di Amanda. Perché quest’ultima ha quest’amica così particolare?
“Ha il bisogno di sentirsi dire cose che non ha il coraggio di ammettere ed affrontare da sola. E’ il suo alter ego”.
Qual è il tuo ruolo nella vita di Amanda?
“Il suo coraggio di essere se stessa, di crescere, creare la propria individualità, la propria vita, conoscersi e guardarsi da fuori e da dentro”.
Come ti sei preparata per questo ruolo?
“Ho dovuto ricollezionare i momenti sovrapponibili di me per prestarli a lei. E’ diretta, istintiva, impulsiva ma nel rispetto degli altri”.
Cosa significa crescere per Amanda e il tuo personaggio?
“Assumersi le proprie responsabilità di chi siamo e di chi vogliamo diventare. E’ un riscoprirsi, ritrovarsi”.
Le paure e le insicurezze si possono superare?
“Assolutamente sì. E’ normale che esista la paura, l’importante è avere anche il coraggio per andare oltre. Le paure e le insicurezze appartengono solo a noi, motivo per cui si devono superare prima o poi”.
Il film lo potremmo definire un on the road geografico e fisico. Sei d’accordo? Perché?
“Certamente. E’ un viaggio anche del cuore; per strada non sai mai cosa o chi puoi incontrare, ma la vita va vissuta sempre. Emerge quanto possa essere fragile e forte l’essere umano”.
I tuoi prossimi progetti?
“Diversi progetti teatrali partiranno il prossimo autunno. A Roma sto girando per Rai1 “Noi” di Luca Ribuoli”.