La ventitreenne Dylan Pettersson è una ragazza che ama ballare, ha confuse aspirazioni da professionista, ma non è riuscita a trovare la giusta occasione. Vive in una piccola isola dell’arcipelago svedese e fa le pulizie in un locale dove si esibiscono drag queen, vale a dire artisti che mettono in scena spettacoli di varietà travestiti da donna e sfoggiando un trucco e degli abiti volutamente appariscenti. Un giorno il coreografo dello show scopre che Dylan ha talento da vendere e potrebbe risollevare le sorte di uno spettacolo poco entusiasmante in termini artistici: lei vorrebbe partecipare, ma non è un uomo e così decide di fingere un genere che non è il suo. A inizio giugno è uscito in streaming su Netflix il film svedese “Dancing Queens” che mette al centro della0000 trama vicende legate a mondo della sessualità LGBT+. Si parla anche di danza e di ricerca del proprio posto nel mondo. Si tratta di una commedia agrodolce, scritta e diretta dalla svedese Helena Bergstrom che ha già sei film ai quali ha partecipato. Ad affiancarla in fase di sceneggiatura c’è stata un’altra svedese Denize Karabuda. Anche il cast viene in gran parte del paese scandinavo ed è capitanato dalla protagonista Molly Nutley che aveva già collaborato in precedenza con Bergstrom grazie a un adattamento di un’opera teatrale di August Strindberg. Il coreografo che è a conoscenza del suo segreto (sa cioè che Dylan è una donna) è interpretato dall’esordiente Fredrik Quinones.