Divisa tra grande schermo, TV, teatro e web, Angelica Cacciapaglia (ph. di  Carmine Santagata) è un’attrice poliedrica che si sta sempre più facendo conoscere al grande pubblico. Originaria di Ponte dell’Olio (PC), è cresciuta a Milano in una famiglia di artisti coltivando fin dall’adolescenza la passione per la recitazione. Studia al Teatro Libero e segue il metodo Voicecraft, perfezionando stile e tecnica. Ha coronato il suo grande amore per il teatro debuttando nel 2004 al Teatro dell’Orologio di Roma insieme all’attrice Silvana Bosi mettendo in scena, tra gli altri, “La favola del figlio cambiato” di Luigi Pirandello, “La sconcertante Signora Savage” di John Patrick e “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese. Parallelamente al teatro, ha intrapreso la carriera cinematografica debuttando nel 2004 in “Perduto Amor”, suggestiva opera prima di Franco Battiato nell’inedito ruolo di regista. Ha lavorato con Renzo Martinelli, Claudio Caligari, Paolo Sorrentino e Davide Cavuti, per citarne alcuni. Abbiamo parlato con lei dei suoi esordi, della sua partecipazione a importanti progetti e di quello che è diventata, senza mai dimenticare le sue origini.

Angelica, partiamo dall’inizio, sei originaria della provincia di Piacenza e ora sei attrice. Cosa porti sempre con te dell’Emilia Romagna e della tua città?

“Effettivamente sono nata a Ponte dell’Olio in provincia di Piacenza, ma in realtà sono cresciuta e ho vissuto a Milano. In quelle zone ci sono poi spesso tornata per bellissimi weekend tra le meravigliose campagne e sul lungofiume, quindi ho mantenuto un legame speciale con quel territorio”.

Com’eri da piccola? Cosa sognavi?

“Da piccola ero piuttosto timida e riservata, ma sempre molto curiosa verso il mondo: anche se a modo mio, comunicavo comunque molto agli altri. Mi sono sempre sentita più matura e “seria” della mia età nel mio modo di essere e per questo ho sempre ammirato chi riusciva ad essere più leggero e spensierato di me. Credo che la scelta di questo percorso di vita, che ho fin da piccola sognato, sia in qualche modo collegato anche a questo mio bisogno di gioco e leggerezza”.

Tu e l’arte della recitazione: quando è scoccata la scintilla?

“Fin da quando andavo alle scuole elementari avevo questo sogno di voler fare l’attrice. Poi alle medie ho iniziato il mio primo corso di recitazione e via via nel tempo, con un percorso forse poco lineare ma sempre spinto da forte passione, ho continuato questo viaggio”.

L’arte di stare sul palcoscenico è avvenuta nel 2004 al Teatro dell’Orologio di Roma. Ci puoi raccontare quel tuo momento magico?

“Attraverso la mia agente dell’epoca incontrai l’attrice Silvana Bosi, inizialmente per prendere delle lezioni, ma dopo poco lei mi coinvolse nella sua compagnia teatrale: stavano preparando “La favola del figlio cambiato” di Pirandello. Per me, arrivata a Roma da pochissimo, fu subito una grande occasione di mettermi alla prova. Da lì feci vari spettacoli con lei e fu davvero una grande insegnante”.

Il tuo debutto in “Perduto Amor”, con un regista sui generis come Franco Battiato. Com’è stato lavorare con lui? Il tuo personaggio in che modo si lega a quello di Manlio Sgalambro?

“‘Perduto Amor’ fu il film che segnò l’esordio alla regia di Franco Battiato. Il mio ruolo, per quanto piccolo, mi vedeva in una scena insieme al grande Gabriele Ferzetti. Girammo in Sicilia, al Lido di Catania, e lo ricordo davvero come un momento magico. Sgalambro lo incontrai, ma lui collaborava con Battiato sulla scrittura delle canzoni e nel film fece una scena di chiusura che trovai geniale: seduto ad un tavolino di un bar diceva ‘una granita di mandorla'”.

Hai partecipato anche a “Non essere cattivo” di  Claudio Caligari, prematuramente scomparso, riscuotendo un ottimo successo anche di critica. E’ un film che si muove tra la vita attuale e il desiderio di averne una nuova. Come ti rapporti a questa tematica? E’ davvero così secondo te per molti?

“Certamente il film affronta una tematica molto attuale, quella della vita nelle periferie. Qui in particolar modo si racconta di quella romana, ma le situazioni sono le medesime in tanti altri luoghi. Il degrado e la povertà spingono i giovani a cercare un riscatto nei soldi facili, che finiscono spesso per condurli in situazioni ancor più gravi. E’ una tematica centrale in questa società e sarebbe importante dare opportunità di vita e studio sempre maggiori a tanti giovani che nascono in queste realtà difficili”.

Hai recitato anche in videoclip musicali con Le Vibrazioni ed Elio e le storie tese. In che modo la musica può unirsi alla recitazione?

“Trovo che cinema e musica si nutrano a vicenda. Li vedo come due vasi comunicanti: la musica crea immagini e le immagini evocano temi musicali”.

Sei stata diretta anche da Paolo Sorrentino. Cosa ti ha lasciato?

“Lavorare con un regista come Sorrentino è un’esperienza irripetibile, che ti lascia dentro qualcosa di unico. Ciò che mi ha colpito maggiormente durante le riprese di “Loro” è stata la sua capacità visionaria, che lo accompagna sempre, in ogni fase del lavoro”.

Figlia d’arte di Roberto Cacciapaglia, sicuramente tra i compositori italiani più noti a livello internazionale. Da li la tua formazione teatrale e amore per il palcoscenico, dimostrano che per fare strada ci vuole soprattutto la gavetta. Cosa ti ha insegnato?

“Ho imparato la passione per il lavoro, la dedizione quotidiana a quello che si ama fare. Ognuno ha il suo percorso ed i suoi tempi, ma certamente tutto quello che si fa è esperienza ed il sommarsi di esperienze diventano lavoro, percorso artistico”.

I tuoi prossimi progetti?

“Per scaramanzia preferisco non parlare di cose che ancora non sono avvenute ma spero che due ultimi progetti su cui ho lavorato in questi mesi possano vedere la luce presto”

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.