Il Benessere è una cosa che si compra? Cos’è davvero il successo? La felicità autentica è un miraggio? Queste sono solo alcune delle domande che vengono poste in “Respira!”, l’ultima fatica di Laura Marguerite Sikabonyi, più conosciuta come Margot Sikabonyi (Ph di Eolo Perfido). Queste sono le domande che per la nota attrice hanno tracciato un percorso iniziato vent’anni fa, quando era intrappolata in Maria Martini, celebre e amato personaggio di “Un medico in famiglia”, mentre il suo vero sé cercava di venire a galla. Margot vuole offrire a tutti gli strumenti pratici per ritrovare il Centro e il Benessere, quello che nessuno può portarci via. Una ripresa totale di potere della nostra vita, fatta un passo alla volta, un’accettazione alla volta, un respiro alla volta. Con lei – bella, brava e simpatica – abbiamo parlato del suo libro, delle sue origini, della sua carriera costellata di successi ma anche di come si possa restare impigliati a un ruolo che di fatto ha segnato la propria scalata al successo.
Margot, partiamo proprio dal titolo: “Respira!”. Quale significato ha per te?
“Ricordarsi che esistiamo, che siamo esseri viventi e pienamente coscienti di esserci. Tornare e rispettare la nostra natura. Vivere, non limitarsi a sopravvivere. Hic et nunc”.
Nel sottotitolo affianchi il caos alla calma. Possono andare a braccetto secondo te oppure no?
“Certamente. Il caos è la possibilità di tornare al nostro vero centro; non è proiettato fuori. E’ la coperta della calma. Non elimina lo stress, ma, tra il suo frastuono, va ricercata la tranquillità interiore. La calma è il contrario del caos, dove ci ritroviamo, dove ritroviamo la nostra tranquillità”.
Il caos e la calma possono esistere in egual misura nella vita di un’attrice?
“Assolutamente sì. Il caos domina quando si crea mentre la calma è quella condizione che non deve essere persa, indipendentemente dai giudizi esterni. Rimanere sé stessi è fondamentale”.
Tu per quali motivi hai scelto di far parte del mondo della recitazione?
“Sul set di “Un medico in famiglia” mi ci sono ritrovata spinta dalla mia curiosità; al mio primo ciak ricordo di aver provato la sensazione che potevo farcela, nonostante la mia timidezza. Ho avuto un buon riscontro anche esterno, così sono salita su quel treno e per fortuna la ruota continua a girare. Oggi quello che sono lo devo anche a quella serie tv, anche se il contorno mi ha un po’ spaventato”.
Cosa significa essere attrice per te?
“E’ il canale attraverso cui puoi far passare storie che toccano le tue corde facendo emozionare anche gli altri. Vuol dire tirare fuori le emozioni e farle arrivare agli altri facendoli vibrare”.
Di madre canadese e padre ungherese, tu come ti definisci? Cosa hai preso da queste due culture?
“Sono il risultato di una fusione. Sono molto vicina all’Ungheria e all’Europa dell’Est, mi scorre nelle vene e porto con me la malinconia e la riflessione. Del Canada mi sono vicini i paesaggi mozzafiato e i cieli infiniti che mi fanno rimanere connessa con la modernità”.
Ti sei fatta conoscere al grande pubblico con “Un medico in famiglia” nel ruolo di Maria. Cosa ti accomuna e cosa invece ti differenzia con il tuo personaggio?
“Siamo simili per il carattere e lo sguardo verso il mondo, anche se io non ho mai avuto una famiglia così grande e così italiana”.
E’ una serie tv che, anche se vengono trasmesse le repliche, ha sempre un grandissimo successo di ascolti. Perché secondo te?
“Ha sempre avuto qualcosa di pulito, di senso di comunità, di famiglia, di non lasciare mai indietro nessuno, di calore e di un cuore che sta nel centro. Siamo sempre stati molto uniti, cast e troupe”.
Cosa ti ha insegnato questa fiction? Cosa invece ti ha tolto?
“Forse mi ha tolto la possibilità di vivere una vita normale, come qualunque adolescente e mi ha intrappolato un po’ nel ruolo di Maria. Mi ha permesso di crescere però, anche se piuttosto velocemente, anche perché ho vissuto quel set dai 15 ai 33 anni”.
Cos’è cambiato nella tua vita e in te dopo “Un medico in famiglia”?
“Sono molto più in ascolto verso me stessa e gli altri. Ora posso crescere ulteriormente, dato che prima non avevo tempo. Ora posso dedicarmi alla semplicità della vita e tornare al punto zero”.
Chi è oggi Margot?
“E’ molto più contenta, consapevole. E’ esattamente dove dovrebbe essere. Ora è madre e questa è la scuola più impegnativa”.