Sta riscuotendo sempre più successo “Leonardo”, la serie tv prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction e Big Light Productions in associazione con France Televisions e Rtve, co-prodotta e distribuita da Sony Pictures Entertainment, creata da Frank Spotnitz e Steve Thompson e diretta da Dan Percival e Alexis Sweet. A vestire i panni del genio da Vinci è Aidan Turner. Tra gli attori italiani che hanno partecipato a questa fiction troviamo anche Antonio De Matteo, un volto che ultimamente abbiamo ammirato in “Mare Fuori” di Rai 2 che ancora una volta non delude. Con lui, abbiamo parlato proprio di “Leonardo” e del suo cattivissimo personaggio.
Antonio, perché accettare questa proposta televisiva?
“Per tantissimi motivi a dire il vero: stiamo parlando di un ottimo prodotto internazionale e di un personaggio, il mio, estremamente interessante da portare sul piccolo schermo. Inoltre, c’è stato un continuo confronto con il regista e con il cast interamente in inglese”.
E’ una serie tv che sta avendo ottimi ascolti, perché secondo te?
“Perché racconta di un personaggio realmente esistito che da sempre ha affascinato il mondo. Raccontiamo di un vero e proprio genio. Per quanto sia un poco romanzata, cerchiamo di narrare ciò che sta dietro alla genialità di Leonardo, ovvero parte della sua vita, al limite per quell’epoca”.
Chi era Leonardo? Come lo racconteresti?
“Era un uomo pieno di ambizioni, affascinante e affascinato dalla realtà, profondamente curioso e anche intimorito dalla vita. Era molto sensibile ed era un genio non figlio del suo tempo. E’ l’emblema della libertà, artistica e non solo. E’ il primo artista rock della storia”.
Nella fiction internazionale tu sei Galeazzo Sanseverino. Come ti sei preparato?
“Ho letto molto su di lui e sono venuto a conoscenza che inizialmente Galeazzo e Leonardo erano amici. Nella realtà, Sanseverino era incline al conflitto e alla distruzione; seguiva Leonardo per farlo risultare colpevole della sua libertà. Era una mecenate artistico. Ho tentato di far emergere ciò che c’era di buono in lui, della sua vita con le armi e nelle armi, dedito a Ludovico il Moro. I costumi hanno aiutato molto per entrare in quell’epoca, nonostante il caldo insopportabile di quando abbiamo girato”.
Come lo descriveresti?
“Era un uomo d’onore e molto determinato nelle sue scelte, nonostante tutto. Era integerrimo, un uomo d’affari, convinto che le sue azioni fossero giuste”.
Qual è stata, secondo te, la fortuna del suo essere un genio e qual è stato invece l’onere di esserlo in quegli anni?
“Era molto in contraddizione con se stesso. Non si era reso conto di essere un genio. Aveva la straordinaria capacità di voler risolvere i problemi, di andare sempre avanti, lasciando anche incompiute alcune sue fatiche a causa della sua grande curiosità. Il suo non fermarsi mai lo rendeva diverso da tutti gli altri”.
Cosa ti piacerebbe arrivasse del tuo personaggio al grande pubblico?
“La sua determinazione e la sua umanità da cattivo”.
I tuoi prossimi progetti?
“Stiamo per iniziare le riprese della seconda stagione di ‘Mare Fuori'”.