E’ una promessa per il cinema italiano, giovane, determinata e molto bella. Federica Torchetti (ph. di Francesco Guarneri) ha da poco debuttato su Netflix con “L’Ultimo Paradiso” in cui recita con Riccardo Scamarcio e Valentina Cervi. Pugliese di nascita e con un futuro ancora da scrivere, ma molto promettente. La vediamo in “Mondocane”, opera prima di Alessandro Celli con cui reciterà insieme ad Alessandro Borghi, in “Storia di una famiglia per bene” di Stefano Reali e in “La Scuola Cattolica”, tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati. Ne abbiamo parlato con lei.
“L’Ultimo Paradiso” ha debuttato su Netflix. Perché hai detto sì a questo progetto?
“E’ stata la mia prima esperienza cinematografica. Posso dirti che con il regista c’è stata subito empatia. Inoltre si girava in Puglia, la mia terra. Si trattava di un film d’epoca e io li ho sempre adorati. Infine c’era Riccardo Scamarcio, non potevo assolutamente dire di no”.
Interpreti Maria. Cosa ci puoi dire di lei?
“E’ vittima della società patriarcale. E’ razionale, timida ma con grande forza. Protegge la sorella. E’ contemporaneamente antica e moderna”.
Il film è ambientato in un’Italia rurale sul finire degli anni ’50: come descriveresti quel periodo, rispetto ad oggi?
“Mi ha fatto riflettere molto quello che ha detto Mario Draghi sul donna, ovvero che il nostro è un Paese che non ha ancora realizzato un’effettiva parità di generi. Non ha tutti i torti, la strada ancora è lunga”.
Reciti con Riccardo Scamarcio e Valentina Cervi: cosa significa per una giovane attrice come te?
“Con Valentina a dire il vero non ho ancora avuto modo di rapportarmi mentre con Riccardo ho avuto diverse scene. Mi sono sempre sentita a mio agio e per me è un grande esempio”.
Per quali motivi hai scelto di fare l’attrice? Cosa significa esserlo?
“E’ sempre stato un mio grande desiderio. Mi piacevano i travestimenti e fare le imitazioni. Ho sempre desiderato vivere tante vite e attraversare anime diverse. Sto mettendo un tassello dopo l’altro e credo che lo capirò molto presto”.
Quali sono i tuoi miti artistici? Ti ispiri a loro?
“In Italia, un piccolo e grande Paese, amo molto Anna Magnani e Monica Vitti”.
Sei pugliese ma hai lasciato la tua terra per inseguire il tuo sogno. Cosa porti sempre te di casa tua?
“L’umiltà che mi è stata insegnata dai miei genitori”.
Come stai vivendo questo delicato periodo?
“Ho sempre cercato di non stare mai ferma. Ho ultimato il mio percorso universitario e ho fatto diversi provini. Da marzo a giugno è stato il periodo più tosto”.