Federico, Giulio, Michele e Roberto, quattro amici di gioventù, si rincontrano all’apertura di una mostra di pittura: l’artista è la madre di Alessandro, un loro amico morto in un incidente sette anni prima. Loro quattro erano insieme a lui il giorno della tragedia e da allora non si sono più visti. La sera stessa vengono condotti forzatamente in un luogo a loro familiare: la casa di montagna dove, in quella tragica estate, passarono un fine settimana. Si ritrovano abbandonati, lontani da tutto e isolati da una tempesta di neve. Proprio in quel luogo in mezzo alle montagne, dove il loro amico perse la vita, qualcuno di cui non conoscono l’identità gli comunica che tra loro c’è il vero responsabile della morte di Alessandro. L’unica via per salvarsi è scoprire e far confessare l’assassino… ma chi tra loro può aver commesso il terribile atto? Presente e passato, estate e inverno, si intrecciano portando alla luce risvolti sorprendenti e, alla fine, una verità molto più complessa di quanto ognuno di loro potesse aspettarsi. Di questo parla WEEKEND, il film di Riccardo Grandi su Prime Video con protagonista, oltre ad Alessio Lapice, Lorenzo Zurzolo, Filippo Scicchitano e ad   Eugenio Franceschini, Jacopo Olmo Antinori. Ne abbiamo parlato proprio con il regista ed il giovane ma noto attore già protagonista di film e fiction campioni d’incassi “Io e te” di B.Bertolucci, “I Medici”, “Una questione privata” e  “La ragazza nella nebbia”.

Per quali motivi, Riccardo, raccontare questa storia e per quali motivi Jacopo accettare di farne parte?

Grandi: “Volevo provare un impianto narrativo essenziale con un setting limitato, oltre che un mistery che potesse trasformarsi in un thriller. La struttura non è quella classica del buono o del cattivo, bensì quella in cui chiunque può divenire o essere entrambi. Mi piaceva emergesse il profondo senso della giustizia”.

Olmo Antinori: “E’ stata una decisione naturale. La sceneggiatura era solida e forte. Il mio personaggio era estremamente interessante. Non potevo non farne parte”.

Perché dare al film proprio questo titolo?

Grandi: “Tutto avviene tra il presente e il passato, anche se i protagonisti di questa storia hanno un tempo piuttosto limitato per risolvere quello che gli è accaduto. Devono infatti indagare sulla morte di un amico morto sette anni prima”.

Olmo Antinori: “Tutto si svolge su due ultimi giorni della settimana separati l’uno dall’altro da qualche anno; se il primo era un momento di relax e di stacco dalla routine, il secondo è molto diverso perché la vita di questi giovani cambierà per sempre”.

Quella che portate sul piccolo schermo la storia di un’amicizia, un’apparente amicizia. E’ così?

Grandi: “La loro è stata un’amicizia di gioventù. Ora sono cresciuti e sono cambiati, non sono più gli stessi di prima. Mi interessava anche come ogni singolo personaggio va a relazionarsi con il gruppo”.

Olmo Antinori: “Assolutamente sì. Questi giovani cercano di capire qual è il vero significato dell’amicizia, il suo significato più profondo. Federico, il mio personaggio è quello che più di tutti cerca di comprenderlo; cerca affetto verso coloro che di fatto però non gli attribuiscono lo stesso valore, motivo per cui sarà un po’ in conflitto con se stesso”.

La storia narrata è un continuo alternarsi tra passato e presente ma i giovani protagonisti chi erano e come sono diventati?

Grandi: “La spensieratezza che avevano ora non c’è più, vanno infatti incontro ognuno alle proprie responsabilità. C’è si è sposato ed è diventato padre, chi si è lanciato sul lavoro scelto, chi invece ha subito il trauma della morte dell’amico e chi di fatto è rimasto lo stesso. Per gli attori c’è stato infatti un doppio lavoro”.

Olmo Antinori: “Si trovano all’inizio in quella fase di mezzo in cui non sono nè adulti né adolescenti. Ora sono sicuramente meno disillusi, più duri, più cinici e più realistici rivelandosi quello che di fatto erano dopo essere cresciuti”.

Questo film è su Prime Video in un periodo piuttosto difficile della nostra storia. Voi come lo state vivendo?

Grandi: “Il film racconta di un gruppo di ragazzi che si ritrovano confinati in una stessa casa di montagna; questo non è stato voluto alla luce di quello che stiamo vivendo, anche perché il film è stato scritto prima. Per me è stato un periodo piuttosto creativo. Ho ripreso in mano la pittura e sono riuscito  a fare torte pazzesche”.

Olmo Antinori: “Al meglio che ho potuto. Mi ha permesso di ultimare la laurea anche se traslocare in questo lasso di tempo non è facile per niente. Credo che questo sia stato e che in parte continui ad essere il periodo in cui possono rompersi gli equilibri malsani e aprirsi nuovi scenari per migliorare e migliorarsi, senza però mai dimenticare tutta la morte e la sofferenza che questa pandemia sta generando”.

Riccardo, oltre a “Weekend”, hai diretto “Tutto l’amore del mondo” nel 2010 e la serie tv “Passeggeri Notturni” con Claudio Gioè e Nicole Grimaudo. Cosa ti ha spinto a fare il regista?

Grandi: “Ho iniziato a lavorare molto presto in MTV in un periodo che stava cambiando tutto nel modo di raccontare con l’avvento di internet. Ho così deciso di seguire i miei sogni e non mollare. Avendo poi lavorato con altri registi ho capito che volevo fare questo nella vita. Ora il cinema non è più emancipazione delle masse ma dei singoli: un film può insegnare, accogliere e anche intrattenere”.

Jacopo sei giovane ma bravissimo, perché hai scelto di fare l’attore?

Olmo Antinori: “Credo che sia stato questo mestiere a scegliere me. Mi madre è attrice ma mai avrei pensato di intraprendere questo percorso. Grazie a Bernardo Bertolucci ho capito che non ne potevo fare a meno. E’ irresistibile”.

Sei stato diretto appunto nell’ultima fatica di Bernardo Bertolucci “Io e te”. La tua emozione? Cosa ti insegnato il Maestro?

Olmo Antinori: “Molto. Avevo solo 14 anni: ero cosciente della sua figura e della sua potenza ma non pienamente, visto la mia età. Con il passare del tempo, ho capito la grande responsabilità e il grande onore che ho avuto incontrandolo. Diceva sempre che quando lavorava su un set lasciava sempre una porta aperta nei confronti della vita e dei suoi imprevisti facendomi comprendere che di fatto un’eventualità può cambiare il corso delle cose sia nel bene che nel male”.

I vostri prossimi progetti?

Grandi: “Diversi ma serva la concretezza. Mi piacerebbe però lavorare con più autori magari per una serie televisiva”.

Olmo Antinori: “Vedremo. Qualcosa c’è ma è ancora presto per parlarne”.