Una voce che ti entra sotto pelle: melodia e armonia, oltre che una bellezza che di certo non rimane inosservata. Lei è Lidia Schillaci, un vero e proprio talento, ed è nuovamente tra i protagonisti di “Tale e quale show”, il programma (giunto alla sua decima edizione) di Rai1 d’intrattenimento che ha come conduttore Carlo Conti. Siciliana di nascita – precisamente di Palermo ma vissuta a Castellammare del Golfo -, fin da molto giovane calca palchi importanti collaborando con Eros Ramazzotti che la scrittura per i tour mondiali nei duetti della cantante Anastacia. Contemporaneamente si dedica alla composizione e scrive la colonna sonora del film “Sbirri” con Raul Bova e della serie TV “Non smettere di sognare” per Canale 5. In Italia è Fiorello che si accorge per primo di lei, del suo modo di cantare, del suo sorriso solare, e per questo l’ha voluta al suo fianco all’Edicola Fiore dove Lidia continua a partecipare e a portare la sua musica. Dei suoi esordi, del suo percorso e di questa nuova avventura sulla rete ammiraglia abbiamo parlato proprio con lei.
Lidia, tu e “Tale e quale show”. Che effetto fa ritornarvi?
“E’ un effetto stranissimo. Avevo già partecipato a questo programma televisivo nella scorsa edizione ma quest’anno, a differenza del precedente, c’è una vera e propria pandemia in atto e la situazione non è delle migliori, purtroppo. L’emozione è enorme comunque, esattamente come un’infinita gratitudine per avermi richiamata per quest’edizione. Rispetto a prima, siamo tutti più distaccati, senza abbracci e cene post programma. Manca la condivisione che c’era”.
Quest’anno però il capitano Carlo Conti vi segue da casa perché positivo al Covid. Che tipo di comandante è?
“E’ un professionista straordinario, con la “P” maiuscola. Non guarda solo a se stesso ma va ben oltre. Si mette nei panni di tutti, sostenendoli. Non si ferma nonostante sia purtroppo risultato positivo. Avrebbe potuto lasciare il timone ad altri, ma, come tutti i comandanti degni di questo nome, è rimasto su questa nave. Conducendo da casa, ha lanciato un messaggio fortissimo: l’arte è condivisione. Questo è un momento molto brutto ma non siamo soli, la battaglia la combattiamo insieme. Carlo Conti questo ce l’ha dimostrato”.
Stiamo vivendo un periodo molto drammatico con questa pandemia che sta investendo il mondo intero. Tu come stai reagendo?
“Inizialmente ero piuttosto spaventata e sotto tono, poi ho reagito: ho fatto tantissime dirette sui social parlando con le persone, scrivendo il mio nuovo progetto e cantando. La musica salva sempre”.
#andràtuttobene, secondo te?
“Non so, a dire la verità ma se lo vogliamo, sì. Ognuno di noi deve fare la sua parte prendendosi le sue responsabilità: mascherina e distanziamento sono fondamentali. Ci sono ancora persone che affrontano questa situazione troppo alla leggera e questo non va bene”.
Una tua imitazione indimenticabile, a tal punto che il sito americano Yahoo Entertainment ti ha scambiato davvero per la popstar, è stata quella di Lady Gaga con Shallow. Sembra quasi che ci sia tra voi un legame quasi simbiotico vista la perfezione in cui ti sei impersonata a lei”.
“Per me è stata una vera e propria interpretazione: mi sono sentita il personaggio che è lei. Siamo nate lo stesso giorno dello stesso anno: non so se questo sia un caso, ma forse è una coincidenza. Ho visto il film è me ne sono innamorata, motivo per cui ho cercato di far arrivare il messaggio importante di “Shallow”.
E, come Lady Gaga, anche tu inizi a cantare prestissimo.
“Esattamente. Quando ero una bambina avevo l’abitudine di cantare mentre giocavo, prendere il bastone della scopa ed esibirmi a più non posso. Ho iniziato a 3 anni, a 6 studiavo canto e a 8 ho fatto i primi live. Mi sono poi iscritta al Conservatorio di Trapani facendo pianoforte e studiando lirica. A 18 anni ho partecipato ad “Operazione trionfo” e questo mi ha permesso di entrare a far parte di quello che poi sarebbe diventato il mio mestiere”.
Tu sei palermitana di nascita ma sei stata spesso in giro per il mondo per il tuo mestiere. Cosa porti della tua sicilianità?
“Tutto. Il fuoco dell’Etna, il sole e il mare; quest’ultimo è sempre agitato, se non in superficie, nei suoi abissi. Quando sono fuori, mi manca molto il mare”.
Cosa rappresenta per te il canto?
“L’espressione più libera che possa esistere. Sento dentro una forte emozione che cerco, e che spero, di fare arrivare a chi è in ascolto”.
Cosa speri di comunicare con la tua voce?
“Un cambiamento positivo, emozioni. Cerco di far provare un brivido o un sorriso, toccando le corde più intime dell’anima delle persone. E’ una vocazione”.
Hai avuto modo di collaborare con artisti come Eros Ramazzotti e Anastacia. Cosa hai imparato da star come loro?
“La disciplina soprattutto; senza questa, non si va in alto, anche se comporta orari assurdi e grandissimi sacrifici. Inoltre, l’umiltà che è semplicissima da apprendere”.
I tuoi prossimi progetti?
“Covid permettendo, spero di far uscire al più presto il mio nuovo singolo”.