Parte proprio questa sera “Io ti cercherò“, la nuova fiction di Gianluca Tavarelli con Alessandro Gassman, in onda in prima serata su Rai1. Si tratta di una serie tv potente, drammatica e ricca di talento, ambientata a Roma. Racconta di Valerio, un ex poliziotto segnato da quello che sembra il suicidio del figlio, che indaga con l’aiuto di un’ex-collega e nel dolore riscopre il senso della paternità e la forza per ricominciare. E’ una vicenda che scava a ritroso nel passato misterioso della famiglia del protagonista affrontando questioni irrisolte, cercando di superare reticenze e omertà. Nell’arco di otto episodi si sveleranno segreti, testimonianze cruciali e verità mai emerse, in un susseguirsi di suspense e pathos. “Io ti cercherò” parla della mancanza di dialogo, con personaggi imperfetti, di dolore ma anche di vita, del ricominciare e della voglia di farcela. Ne abbiamo parlato proprio con il regista.
Gianluca, com’è nata l’idea di questa fiction?
“Sentivo il desiderio di raccontare il rapporto di un padre con suo figlio, una storia di periferia, di una famiglia intesa come centro di affetti ma anche di fardelli sulle spalle, del senso della vita, di aspettative realizzate e non. Racconto di un’esistenza e delle sue scelte”.
Il protagonista indiscusso è Alessandro Gassman. Per quali motivi hai scelto proprio lui?
“E’ straordinario. L’abbiamo visto molto spesso in commedie, ma mai in un ruolo come quello che vi proponiamo questa volta. In 400 minuti è emersa tutta la sua bravura. Cercavo un uomo sui 55 anni con nel viso le tracce dei suoi anni che potesse raccontare la vita in alcune sue difficoltà. Ecco che Alessandro ha dato prova di una bravura fuori dal comune, senza far nulla per evidenziare il suo fascino”.
Veste i panni di Valerio Frediani. Cosa ci puoi anticipare?
“E’ un ex poliziotto cacciato dopo l’accusa di un traffico di droga. E’ un uomo solo che si ritrova in un momento della vita molto difficile. Farà i conti con il suo passato ma anche con il suo presente”.
Possiamo dire che in un certo senso la normalità di Valerio viene infranta? Riuscirà a recuperarla?
“Dovete vedere la fiction, di più non posso dire. Posso anticipare che ci sarà un lutto nella sua vita, si isolerà, si nasconderà ma affronterà anche la realtà grazie ad una sua ex collega”.
Si tratta di una storia di dolore, di rinascita e di mancato ascolto reciproco. Proprio per quanto riguarda quest’ultimo: Valerio cosa non ha ascoltato?
“Suo figlio. Come spesso accade, l’età dell’adolescenza non è un periodo facile per nessuno. In questo caso, un padre e un figlio non si capiscono. Il loro cuore può essere anche simile, ma differente è tutto il resto: uno faceva parte della polizia e l’altro era nel sociale”.
Oggi è difficile ascoltare?
“Assolutamente sì: un figlio, una compagna, una moglie, un amico. E’ un gesto di grande generosità e non tutti riescono ad essere in grado”.
Racconti un uomo che tenta di ricominciare?
“Più che altro è un viaggio alla scoperta del figlio che di fatto non conosceva più di tanto. E’ un cammino che costringe Valerio ad afferrare quello che non sapeva. Capire chi era lo porterà a migliorarsi”.
La fiction si intitola “Io ti cercherò”. Secondo te, oggi, reduci dal un rigido lockdown e con l’epidemia ancora in corso, cosa dovremmo cercare?
“La serenità. E’ qualcosa di difficilissimo ma ci si può riuscire. E’ un traguardo molto importante”.