Inizia domani la 77esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia; la prima giornata comincia con il film “Lacci” che farà da apripista all’evento, ma sarà preceduto dal documentario “Molecole”. Quest’edizione passerà alla storia come quella con la mascherina. «Un simbolo di coraggio nella ripartenza», sottolinea il direttore Alberto Barbera. «La mostra di quest’anno non è solo il primo grande festival internazionale che si tiene in presenza – afferma il presidente della Biennale Roberto Cicutto –, ma anche un grande laboratorio di convivenza nella situazione sanitaria in corso. Sarà una produzione che facciamo con il pubblico. La Biennale mette in sicurezza tutto l’evento, e quindi assicura il cinquanta per cento del necessario, l’altra metà la deve mettere il pubblico, rispettando i protocolli sanitari e le regole anti Covid». Obbligo di mascherina anche durante la proiezione, circuiti ben scanditi, prenotazione dei posti in sala, tante le regole previste dal protocollo: questo accadrà. Per quanto riguarda gli ospiti, per chi arriva fuori da Schengen si prevede un tampone certificato eseguito prima di partire dal Paese di residenza, un tampone all’arrivo in Italia ed eventualmente un terzo tampone per permanenze nel nostro Paese superiori a cinque giorni. Il protocollo è stato redatto in base ai regolamenti predisposti dalla regione Veneto e verrà applicato ai membri della giuria della Mostra (tre di loro provengono da nazioni non comprese dal trattato di Schengen), agli attori, ai registi e ai componenti delle produzioni cinematografiche che saranno a Venezia durante il festival.
I film in gara sono:
“Amants (Lovers)” di Nicole Garcia
“Dorogie Tovarischi (Dear Comrades)” di Andrei Konchalovsky
“In Between Dying” di Hilal Baydarov
“Khorshid (Sun Children)” di Majid Majidi
“Laila In Haifa” di Amos Gitai
“Le Sorelle Macaluso” di Emma Dante
“Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli
“Never Gonna Snow Again”di Magorzata Szumowska, coregia Micha Englert
“Nomadland” di Chloé Zhao
“Notturno” di Gianfranco Rosi
“Nuevo Orden” di Michel Franco
“Padrenostro” di Claudio Noce
“Pieces Of A Woman” di Kornél Mundruczó
“Quo Vadis, Aida?” di Jasmila Zbanic
“Spy No Tsuma (Wife Of A Spy)” di Kiyoshi Kurosawa
“The Disciple” di Chaitanya Tamhane
“The World To Come” di Mona Fastvold
“Und Morgen Die Ganze Welt (And Tomorrow The Entire World)” di Julia Von Heinz
Film fuori concorso:
“Assandira” di Salvatore Mereu
“Di Yi Lu Xiang (Love After Love)” di Ann Hui
“Lacci” di Daniele Luchetti
“Lasciami Andare” di Stefano Mordini
“Mandibules” di Quentin Dupieux
“Mosquito State” di Filip Jan Rymsza
“Nak-Won-Eui-Bam (Night In Paradise)” di Park Hoon-Jung
“The Duke” di Roger Michell
Documentari:
“City Hall” di Frederick Wiseman
“Crazy, Not Insane” di Alex Gibney
“Final Account” di Luke Holland
“Greta” di Nathan Grossman
“Hopper/Welles” di Orson Welles
“La Verità Su La Dolce Vita” di Giuseppe Pedersoli
“Molecole” di Andrea Segre
“Narciso Em Férias di Renato Terra, Ricardo Calil”
“Paolo Conte, Via Con Me” di Giorgio Verdelli
“Salvatore – Shoemaker Of Dreams” di Luca Guadagnino
“Sportin’ Life” di Abel Ferrara
Proiezioni speciali:
“30 Monedas– Episodio 1 “di Álex De La Iglesia
“Omelia Contadina” di JR e Alice Rohrwacher
“Princesse Europe” di Camille Lottea
Orizzonti:
“Bu Zhi Bu Xiu (The Best Is Yet To Come)” di Wang Jing
“Dashte Khamoush (The Wasteland)” di Ahmad Bahrami
“Gaza Mon Amour” di Tarzan Nasser, Arab Nasser
“Guerra E Pace” di Martina Parenti, Massimo d’Anolfi
“I Predatori” di Pietro Castellitto
“Jenayat-E Bi Deghat (Careless Crime)” di Shahram Mokri
“La Nuit Des Rois” di Philippe Lacôte
“La Troisième Guerre” di Giovanni Aloi
“Lahi, Hayop (Genus Pan)” di Lav Diaz
“Listen” di Ana Rocha De Sousa
“Mainstream” di Gia Coppola
“Meel Patthar (Milestone)” di Ivan Ayr
“Mila (Apples)” – Film d’apertura di Christos Nikou
“Nowhere Special” di Uberto Pasolini
“Selva Trágica” di Yulene Olaizola
“The Furnace” di Roderick Mackay
“The Man Who Sold His Skin” di Kaouther Ben Hania
“Zanka Contact “di Ismaël El Iraki
“Zheltaya Koshka (Yellow Cat)” di Adilkhan Yerzhanov
Cortometraggi:
“À Fleur De Peau” di Meriem Mesraoua
“Anita” di Sushma” Khadepaun
“Being My Mom” di Jasmine Trinca
“Das Spiel (The Game)” di Roman Hodel
“Entre Tú Y Milagros” di Mariana Saffon
“Live In Cloud Cuckoo Land di Nghia Vu MinhMiegamasis Rajonas (Places)” di Vytautas Katkus
“Nattaget (The Night Train)” di Jerry Carlsson
“Sogni Al Campo” di Magda Guidi
“The Shift” di Laura Carreira
“Would Have Happened, If I Hadn’t Stayed At Home)” di Willy HansCortometraggi fuori concorso:
“Sì” di Luca Ferri
“The Return Of Tragedy” di Bertrand Mandico
Risulta decisamente ridimensionato l’elenco degli ospiti presenti al Lido. Oltre ai giurati e alle due premiate con il Leone alla carriera (Tilda Swinton e Ann Hui), dovrebbero partecipare Jim Broadbent, Monica Bellucci e Stacy Martin. Nel corso del Festival sarà possibile conoscere gli ospiti presenti giorno per giorno, sia quelli che saranno protagonista dei red carpet che quelli in videocollegamento con le conferenze stampa. Per quanto riguarda il tappeto rosso, quest’anno non sarà possibile per il pubblico presente al Lido avvicinarsi per vedere i divi. Alla serata di apertura saranno presenti gli otto direttori di importanti Festival internazionali: Alberto Barbera (Mostra di Venezia), Carlo Chatrian (Berlinale), Thierry Fremaux (Festival de Cannes), Lili Hinstin (Festival di Locarno), Vanja Kaludjeric (Rotterdam Film Festival), Karel Och (Karlovy Vary), José Luis Rebordinos (San Sebastian), Tricia Tuttle (London Film Festival). La madrina del Festival sarà l’attrice Anna Foglietta, incaricata di condurre la cerimonia di apertura del 2 settembre e quella di chiusura del 12, con l’assegnazione dei premi.La giuria incaricata di assegnare i premi del Concorso è guidata dalla presidente Cate Blanchett, attrice australiana due volte premio Oscar. Al suo fianco, votano la regista e sceneggiatrice austriaca Veronika Franz, la regista e sceneggiatrice britannica Joanna Hogg, lo scrittore italiano Nicola Lagioia, il regista tedesco Christian Petzold, l’attore americano Matt Dillon (entrato all’ultimo per sostituire il regista romeno Cristi Puiu, impossibilitato a partecipare) e l’attrice francese Ludivine Sagnier.