«La musica esige che prima si guardi dentro se stessi, poi che si esprima quanto elaborato nella partitura e nell’esecuzione». Sono le parole di Ennio Morricone, premio Oscar e  maestro delle più belle colonne sonore del cinema italiano. Ci ha lasciato all’età di 91 anni all’alba di oggi al Campus biomedico di Roma per le conseguenze di una caduta. Come riporta l’Ansa, i funerali si terranno in forma privata “nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”, come annuncia la famiglia attraverso l’amico e legale Giorgio Assumma. Il musicista e compositore, fanno sapere, “ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità”. Accanto a lui la moglie Maria, che lo ha accompagnato ogni istante della sua vita umana e professionale. Dopo cinque nomination, l’Oscar alla carriera nel 2007 celebra il picco di una lunga scalata fatta di successi e iniziata nel lontano 1965 con la vittoria del Nastro d’argento per il film “Per un pugno di dollari”, il film capolavoro che inaugurò il filone dello spaghetti-western con l’indimenticabile volto di Clint Eastwood. La prima chiamata dall’Academy Award arriva però nel 1979, per la colonna sonora de “I giorni del cielo”, altra pellicola che è entrata a far parte della storia del cinema mondiale con la sua incancellabile musica che di certo non poteva restare inascoltata. Da quel momento è iniziato un viaggio nel mondo della musica di un maestro partito dal conservatorio di Santa Cecilia a Roma – dove si era diplomato in tromba –  che con i suoi motivi è entrato nelle sale, nelle case, nelle orecchie e nei cuori di tutto il mondo. La seconda nomination arriva nel 1987 per il film “Mission” di Roland Joffé con il versatile volto di Robert De Niro nei panni del gesuita tra gli Indios che lottavano contro i colonizzatori portoghesi. E poi, ancora, una nel 1988 per “Gli intoccabili” di Brian De Palma e un’altra per “Bugsy“. È poi l’italiano Giuseppe Tornatore con “Malèna” a fargli raggiungere una nuova candidatura nel 2001. Dopo quello alla carriera, poi l’ultima nomination, è arrivata la vittoria nel 2016 con “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino. Tra i riconoscimenti, però, non si possono non citare il premio Bafta  nel 1984 e il Nastro d’argento nel 1985, vinti al fianco di Sergio Leone  con l’ultimo film del celebre regista con”C’era una volta in America“, un emozionante affresco che ha reso omaggio all’epopea dei gangsters in un’autentica lezione di cinema. Sono tantissime le emozioni provate per tutte quelle pellicole che portano le infinite sfumature della genialità del maestro che sarebbe impossibile enumerarle  tutte.

Grazie Ennio Morricone, grazie alla sua geniale umanità, le sue note sono e rimarranno per sempre inscindibili dai film per i quali sono state concepite, grazie per averci permesso di sognare e di continuare, per nostra fortuna, a farlo.

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.