Il 6 gennaio 1980, il Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, già sostenitore/alleato di Moro, viene ucciso a colpi di pistola mentre si sta recando a messa con la sua famiglia. Avversato dalla sua stessa corrente politica, Mattarella stava indagando sui traffici politico-mafiosi dell’assessore ai lavori pubblici di Palermo, Vito Ciancimino, durante il mandato di sindaco di Salvo Lima, affiliato alla corrente andreottiana. Il sostituto procuratore di turno, il giorno del delitto, è Pietro Grasso. Le indagini sono condotte dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che indaga su relazioni tra mafia, politica, nar e neofascisti, banda della Magliana, cia e servizi segreti. Per l’omicidio di Mattarella fu condannata la cupola mafiosa (Riina, Greco, Brusca, Provenzano, Calò, Madonia, Geraci); ma i killer sono ancora senza nome. Di questo racconta “Il delitto Mattarella”, il film che, dopo l’emergenza Civid-19, darà nuovamente vita al cinema italiano da ieri. Scritto e diretto da Aurelio Grimaldi, è la sintesi di una cronaca purtroppo e inspiegabilmente poco nota, spesso sconosciuta, soprattutto tra le giovani generazioni. «Ho fatto una breve indagine su Piersanti Mattarella e tra i giovani quasi nessuno sapeva chi fosse. Si chiedevano se fosse stato ucciso dalle Brigate Rosse o dalla mafia, se fosse stato un politico o un giudice. Su di lui è calato un profondo oblio», ha spiegato il regista. Distribuito da Cine 1 Italia, racconta – tra fiction e inchiesta – un pezzo di storia del paese e ricostruisce il clima politico pieno di ombre che ha preceduto l’omicidio del presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella (fratello maggiore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella), massacrato il 6 gennaio del 1980 mentre era in auto con moglie e la famiglia. Si tratta di un tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte degli attori siciliani – Antonio Alverario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Vincenzo Crivello, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Vittorio Magazzù, Tuccio Musumeci, Tony Sperandeo, Andrea Tidona – e della troupe interamente siciliana.

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.