Thanks”, di Gabriele Di Luca, è prodotto dalla Casanova di Barbareschi e trasmesso sulla piattaforma internazionale Netflix. Si tratta di  una bella occasione per un film nato fuori dai circuiti tradizionali ma che ha tutte le qualità per essere apprezzato dal grande pubblico. “Thanks” infatti, nasce dallo spettacolo teatrale “Thanks for vaselina” della pluripremiata compagnia  Carrozzeria Orfeo. Racconta la storia di una famiglia allargata tra marijuana, debiti e dipendenze e vede Luca Zingaretti protagonista. Con lui, anche Christian Laiontini che gentilmente ci ha concesso quest’intervista e con il quale abbiamo parlato di questo film, delle sue origini, del difficile periodo che il mondo intero sta attraversando e del suo percorso artistico.

Christian, per quali motivi hai detto sì a questo film?

“Sono sempre stato affascinato dalla piece teatrale della Compagnia Orfeo. Mai avrei pensato che fosse possibile farne una trasposizione cinematografica, eppure è successo. Il mio però è un personaggio che non è presente nello spettacolo teatrale, è completamente nuovo”.

Tu chi interpreti?

“Sono il capo di una gang latina che ha a che fare sia con Charlie sia con Miguel. Sono un cinico e un irriverente”.

Ci spieghi il titolo?

E’ un titolo che richiama lo spettacolo teatrale “Thanks for vaselina” della compagnia Carrozzeria Orfeo.

Tu a chi senti di dire Grazie?

“Sono stato educato a non dare nulla per scontato: sono dell’idea che un progetto sia l’unione di tante energie. Devo dire grazie a tutti coloro che mi hanno permesso di arrivare dove sono arrivato fino adesso”.

Vengono affrontati tutti quei tabù della società contemporanea, come  le dipendenze, il sesso e l’handicap, l’erotismo nella terza età, la malattia mentale, il corpo delle donne, la famiglia disfunzionale. In che modo?

“Il regista è stato molto in gamba perché ha saputo rendere il più naturale possibile tematiche molto complesse. Ha fatto in modo che lo spettatore empatizzasse con quella fragilità umana con l’imperfezione dei personaggi. Li ha resi umani ed ognuno urla “questo sono io ti piaccia o no”!”

Avete cercato di portare il teatro al cinema, ci siete riusciti secondo te?

“Secondo me il film non delude. La piece è stata comprata in Spagna e in Italia è stato tutto sold out”.

Per quali motivi hai scelto questo mestiere?

“Nasco come ballerino e ho sempre usato il linguaggio corporeo per esprimermi. Fare l’attore è stato terapeutico per me perché dovevo disciplinarmi. Fare questo mestiere è come tenere viva una relazione amorosa ma lo Stato non lo riconosce”.

E’ difficile essere attore oggi?

“Beh sì, non è semplice. Non è un diversivo per non fare altro, anzi. L’attore è un atleta dell’anima, è un’esigenza giornaliera. E’ cura nei dettagli”.

In particolare in questo periodo di lockdown, il tuo settore ha subito forti perdite e ritardi. Quello che è stato fatto è stato giusto, secondo te, oppure si doveva fare altro?

“Inizialmente non capivo bene cosa stesse accadendo. Successivamente l’essere attore si è fatto da parte ed è emerso l’essere umano che è rimasto a casa. Quello che non sono mai riuscito a capire è il perché molti uomini politici parlassero con grandi folle attorno: la legge non dovrebbe essere uguale per tutti? L’arte e la cultura fanno parte di questo Paese, oltre che di ogni singolo individuo”.

Tu sei in parte di Madrid e in parte di Catania, ma quanto sono importanti le tue origini per il mestiere che hai intrapreso?

“Non sono scappato da loro, bensì desideravo qualcosa di diverso, ma loro fanno parte di me e mi faranno sempre da protezione. Sentivo il bisogno di allargare le mie vedute per comunicare sempre di più”.

I tuoi prossimi progetti?

“Uscirà un film internazionale al cinema, Covid-19 permettendo”.

 

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.