Si chiama “Vivi e Lascia Vivere” la nuova fiction di Pappi Corsicato, raccontata su Rai1, che vede protagonista, oltre che la grande Elena Sofia Ricci, la bravissima Bianca Nappi. Ne abbiamo parlato proprio con lei.
Bianca, innanzitutto per quali motivi hai detto sì a questo progetto?
“La regia è di Pappi Corsicato che è un regista che stimo moltissimo. E’ un autore del cinema italiano molto speciale. E’ un artista che ho sempre guardato con molta curiosità e quando c’è stata la possibilità di entrare a far parte della sua squadra artistica, ne sono stata super entusiasta. Posso dire che è stata un’esperienza all’altezza di quello che mi ero immaginata”.
Tu chi interpreti?
“Sono una donna molto amica della protagonista, interpretata da Elena Sofia Ricci. E’ una donna molto insicura, un po’ succube del marito e che crede poco in se stessa. Dopo l’incontro con Laura, cambierà”.
Ci spieghi il titolo?
“E’ stato scelto dalle autrici, ma posso dire che è un motto di vita a cui dovremmo sempre ispirarci. Mi piace molto”.
Ai giorni nostri quando, secondo te, possiamo o potremmo dire “Vivi e lascia vivere”?
“Sempre nella propria vita. Passiamo, in parte, rendendocene conto e in parte no, quando critichiamo il comportamento e le scelte altrui, dimenticando noi stessi. Dobbiamo vivere ed essere protagonisti della nostra vita”.
Sei un volto noto dello spettacolo italiano, ma cosa ti ha spinto a fare l’attrice?
“Ci sono una serie di fattori che possono portarti a svolgere questo mestiere. Sono sempre stata attratta dall’arte, fin da bambina; ho iniziato da piccole compagnie locali e non mi sono più fermata, per fortuna. E’ una professione che scegli ma anche che ti sceglie: è solo dal confronto con gli altri che comprendi se la puoi fare”.
Cosa porti sempre con te di Trani, la tua città, e di Napoli, dato che la tua famiglia è di quella zona?
“La mia meridionalità, il mio essere una donna del Sud, la predisposizione al dialogo con gli altri, i dialetti e la cucina”.
Sei stata diretta da importanti registi, ma cosa significa essere attrice nel 2020?
“Il lavoro è sempre lo stesso, con tutte le sue sfide e difficoltà ma comincia ad esserci una piccola apertura nei confronti delle donne. Viene sempre più spesso raccontato il femminile diverso, meno stereotipato”.
Debutti nel 2000 nella popolare fiction di Canale 5 “Distretto di Polizia”, cosa ti ha lasciato?
“L’ansia di ogni ciak, la speranza di essere all’altezza, il confronto con professionisti che erano molto più grandi di me. Il mio era un piccolo ruolo, eppure ancora oggi la gente lo ricorda”.
Se ti dico Ferzan Özpetek cosa mi dici?
“E’ un regista che amo molto: gli sono molto riconoscente perché è stato il primo a credere in me. E’ un pezzo della mia vita professionale che non dimenticherò mai”.
Nel 2018 sei stata tra i protagonisti del film tv “Due soldati”. Cosa significa essere diretti da Marco Tullio Giordana?
“E’ un uomo e un regista speciale. E’ una persona molto disponibile nei confronti dei suoi attori, estremamente cortese, con una capacità di ironia che in pochi anni. Mi piacerebbe moltissimo tornare a essere diretta da lui”.
