Quella che va in onda su Rai1 a partire da stasera alle 21,30 (e per 6 puntate) è la storia di un cambiamento che attraversa la vita e diventa un’occasione per guardarsi dentro, con responsabilità e coraggio, e farne una leva per il futuro. Ogni famiglia ha i suoi segreti e la famiglia Ruggero ne ha uno enorme, di cui solo Laura, la protagonista, è al corrente. “Vivi e lascia vivere” è la storia di una famiglia ordinaria, con i problemi di una famiglia ordinaria, dove però niente è come sembra e che sposa i toni del family classico con il noir, fino a diventare, nel finale, un vero e proprio thriller. Ne abbiamo parlato con Elena Sofia Ricci, l’attrice protagonista.

Ti abbiamo molto spesso vista in ruoli di donna dalla forte personalità, nel caso di Laura – il tuo personaggio – come la definiresti?

“E’ una donna molto pragmatica, “leggermente” ruvida, sfrontata, decisa, sfacciata a volte, con una punta di aggressività, capace anche di tenerezze e,  come tutte le donne tutte d’un pezzo, dotata di grandi fragilità”.

“Vivi e lascia vivere” è una serie tv che parla di cambiamento, di rinascita e di donne che lottano per la loro dignità e la loro indipendenza. E’ così?

“Con questa serie tv cerchiamo di provocare un po’, permettendo alle persone di tuffarsi negli interrogativi. Cosa si può fare per rinascere? Ogni personaggio nasconde qualcosa, dimenticandosi di guardarsi fino in fondo, negando la propria messa a fuoco. Mentre giravamo mai avrei pensato di andare incontro a un’emergenza così grande come quella in cui ci siamo ritrovati”.

Si parla molto spesso di serie tv femministe, ma non sarebbe meglio sottolineare che questa è una fiction al femminile?

“Sono assolutamente d’accordo. Non amo la parola femminista perché mi rimanda a quella maschilista, senza naturalmente rinnegare tutte le battaglie fatte nella nostra storia; mi piace parlare di persone. In “Vivi e lascia vivere” emerge molto la componente femminile con la sua innata componente creativa ma sono molto contenta che sempre di più si parli di esseri umani, senza fare una distinzione di genere”.

Ci sono aspetti del carattere di Laura in cui ti riconosci?

“Come lei, non sono una campionessa nel dimostrare amore e affetto dal punto di vista fisico. Anch’io sono sempre stata determinata a perseguire i miei obiettivi per raggiungerli”.

Il tuo personaggio sembra essere una madre non particolarmente affettuosa, ma cambierà nel corso delle puntate?

“Laura è una madre che comunica amore attraverso i fatti, i gesti e le scelte. Nel corso delle puntate, a tratti si ammorbidisce, in altri lotta contro i sentimenti, in altri ancora non percepisce subito l’affetto e in altri ancora ha paura delle emozioni. Scoprirà di amare, seppur non in modo particolarmente affettuoso, in maniera sorprendente e concreto”.

Com’è stato condividere il set con tua figlia Emma?

“Mi è stato chiesto il permesso di farle fare un provino ma, essendo lei maggiorenne, poteva tranquillamente decidere. L’ho aiutata a prepararsi ma, essendo molto simili, non credo sia stata difficile sceglierla perché ricordava molto me alla sua età. Posso dire che ora Emma ha la piena consapevolezza di tutta la fatica che si fa su un set, nonostante la passione di svolgere il proprio mestiere”.

C’è stato un evento nella tua vita che ti ha portato a rimetterti in gioco come Laura?

“Ho rivoluzionato molto spesso la mia vita, affinché la negatività non avesse il sopravvento. A 30 anni in un momento di grande dolore, ho capito di avere qualche responsabilità anch’io, nonostante la crudeltà che mi si era abbattuta; ho così intrapreso un percorso psicoterapico che ancora continuo. Crescendo con l’età, i ruoli sono diminuiti e, per quanto amassi il personaggio di suor Angela in “Che Dio ci aiuti”, non potevo sempre rivestire lo stesso ruolo. Ho deciso così di tornare al teatro classico che di fatto è da dove vengo. Mi sono poi fortunatamente stati offerti ruoli molto interessanti come quello di Veronica Lario con Paolo Sorrentino e quello di Rita Levi Montalcini per Rai1. Un altro momento cruciale è stato quando dovevo decidere se dire a mia madre la verità circa il tumore al pancreas che l’aveva colpita, che di fatto era una sentenza di morte. Grazie al sostegno di mio marito, ho tenuto questo segreto fino a quando mia madre è spirata perché non volevo aggiungere il dolore della consapevolezza e la certezza di una separazione oramai certa”.

Laura è un personaggio molto aderente alla realtà, potrebbe diventare un simbolo di questi questi giorni il tuo personaggio?

“Non saprei ma spero che sia di conforto per tutti coloro che stanno a casa, che faccia comprendere al meglio che la speranza non deve mai lasciarci: chiunque di noi può rimettersi in gioco. Spero che ci faccia capire cosa deve contare davvero nella nostra vita, lasciando perdere il superfluo. Mi auguro che permetta di guardarci dentro, alleviando alcune ferite che in questo periodo ne stiamo vivendo di molto dolorose”.

Com’è cambiata la tua percezione della realtà in queste settimane di quarantena come donna e come artista?

“Il tempo scorre velocemente, forse troppo. Vedendo molte serie tv e svariati film, gli abbracci e i baci tra le persone che vedo mi sembrano lontani dalla realtà che invece, per il nostro bene, ci è stata imposta, ma spero torni tutto come prima. #andràtuttobene”.