A inizio febbraio è nata l’Almost Famous production, casa di produzione cinematografica nata da un’idea dello sceneggiatore e scrittore Germano Tarricone di Santarcangelo e dell’attore e regista riccionese Gianluca Vannucci. Questa società audiovisiva annovera tra gli i suoi soci anche Andrea Porti, attore e sceneggiatore di Cattolica, Manuela De Tommaso, produttrice emergente con esperienze su importanti set come aiuto casting e aiuto regia e i fratelli Alexander e Mike Cimini, autori e videomaker molto attivi nel Forlivese. Per parlare di questa nuova nascita abbiamo sentito proprio Manuela De Tommaso, una grande appassionata di cinema che ha fatto della sua passione il suo lavoro.
Manuela, è nata l’Almost Famous production, perché fondarla?
“La decisione di far nascere almost famous è nata da Gianluca vannucci, attore e regista riccionese e da germano tarricone, sceneggiatore e scrittore di Santarcangelo di romagna, che si sono resi conto che nel riminese sta crescendo sempre di più la voglia di far nascere progetti cinematografici. Fondare una casa di produzione ti permette di avere i requisiti per poter ottenere finanziamenti pubblici che sono l’aiuto più concreto per realizzare progetti di qualità. Ci siamo resi conto dopo il nostro primo film “famosi in 7 giorni” che realizzare film soltanto con la passione e l’aiuto di piccoli finanziatori non ti permette di poter dare ampio respiro al progetto. Con la formula utilizzata in “famosi in 7 giorni” soprattutto la post produzione ha richiesto tempistiche lunghe e sacrifici considerevoli per la carenza di risorse economiche”.
Per quali motivi chiamarla proprio così?
“Sia Vannucci che Tarricone cercavano un nome simpatico e che fosse riconducibile a “famosi in 7 giorni” e al cinema con una vena autoironica. Nessuna mania di grandezza quindi, ma un modo per scherzare sul nostro lavoro e non prenderci troppo sul serio”.
Cosa significa produrre un film oggi in italia?
“Significa avere tanta passione e coraggio, pelo sullo stomaco e cercare di capire chi può e vuole aiutarti selezionando tra gli entusiasmi della prima ora chi davvero può permetterti di arrivare fino in fondo. Bisogna trovare innanzi tutto chi crede nella tua storia ed è disposto a darti fiducia investendo in un idea. Per sua connotazione un film è un prodotto di cui non si conosce a priori il livello di gradimento del pubblico, perciò finanziare un film è spesso un salto nel buio. In italia abbiamo progetti che non si avvicinano (se non in alcuni casi) ai budget americani.. perciò la realizzabilità è sempre condizionata dal reperimento delle risorse economiche. In italia abbiamo delle realtà molto solide, le film commission, che fortunatamente sostengono il cinema e le idee degli artisti emergenti. Speriamo che questa realtà permetta al cinema indipendente di realizzare sempre più progetti”.
Cosa rappresenta per te il cinema?
“Per me il cinema ed in particolare il lavoro nel cinema è un grande sogno di bambina che piano piano sta prendendo forma. Da quando vidi nuovo cinema paradiso all’età di 12 anni, mi si è insinuato un tarlo…e cioè riuscire a fare di questa passione un mestiere. Ho cercato di ampliare sempre piu la mia formazione in vari ambiti cinematografici studiando e approfondendo la mia esperienza sui set insieme a professionisti che mi hanno insegnato molto sull’organizzazione di un set. Ora inizia la parte più importante, divertente e se vogliamo anche più rischiosa ma senza dubbio quella che riuscirà a dare a me e a miei soci grandi soddisfazioni . Sono tutti professionisti di livello”.
E’ un periodo molto delicato per il nostro Paese anche in ambito cinematografico e teatrale, vista anche la presenza del Coronavirus ma per Rimini cosa significa?
“Questo momento direi tragico per il cinema, il teatro e per l’intrattenimento dal vivo e tutte le sue maestranze, avrà bisogno di un aiuto concreto da parte dello stato. La lavorazione di un film è un processo complesso che richiede mezzi e risorse che una volta interrotti creano problematiche difficilmente risolvibili semplicemente “aspettando”. Parliamo di grandi capitali investiti e che andranno irrimediabilmente persi. Purtroppo Rimini come tutte le altre città risentirà di questo stop alla cultura e alla sua divulgazione e a pagarne le conseguenze saranno forse i soggetti più piccoli. Parlo dei piccoli teatri e delle piccole sale cinematografiche che dovranno risollevarsi con molti sacrifici. Per fortuna viviamo in una grande regione e speriamo che gli enti preposti aiutino le nostre realtà artistiche a riprendersi da questo momento che ci ha travolti tutti. Noi di Almost famous abbiamo programmato di iniziare la riprese del nostro film intorno al mese di maggio, perciò ci auguriamo vivamente che questo momento sarà già diventato un ricordo. Per ora si naviga a vista”.
Tu hai fatto diversi anni sul set, per quali progetti e cosa ha significato per te?
“Ho avuto la fortuna di affiancare una nota casting director della zona su alcuni set importanti sia per film che per pubblicità…negli ultimi anni abbiamo lavorato a diversi progetti tra cui braccialetti rossi, famosa serie per Rai1, c’è tempo di Walter Veltroni, e l’ultimo progetto “l’incredibile storia dell’isola delle rose” per Netflix in cui ho imparato moltissimo essendo una produzione davvero grande ed impegnativa. Lavorare su set importanti ti permette di partire dal basso ed imparare molte cose che altrimenti non sarebbero acquisibili solo con la teoria. Ti insegna anche che cos’è la fatica fisica e psicologica di un set dove l’efficienza e la risoluzione dei problemi sono l’imperativo e dove davvero scopri se sei fatto per questo mestiere o no. Ora è giunto il momento di concentrare tutte le energie nei progetti Almost Famous mettendoci tutta l’energia e la passione possibile per far diventare una piccola realtà in un grande riferimento per la filiera cinematografica della Romagna e speriamo anche d’italia”.