Sono passati ben 20 anni. Raccontare gli ultimi sei mesi di Bettino Craxi è l’obiettivo, difficile e molto sensibile per l’Italia, dell’ultimo film di Gianni Amelio dal titolo “Hammamet”. Il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio quasi assordante. Fa paura, scava dentro memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno. Dopo aver interpretato il pentito Tommaso Buscetta nel film “Il Traditore”, Pierfrancesco Favino torna nel ruolo di un uomo realmente esistito: Bettino Craxi, appunto.
Il titolo del film “Hammamet” deriva dalla città tunisina in cui l’ex presidente del Consiglio italiano si trasferì in seguito allo scandalo degli anni Novanta divenuto noto come Tangentopoli. Grazie all’utilizzo di sofisticate tecniche di make up, che comportano l’ultizzo di calchi, il volto dell’attore si è trasformato perfettamente in quello del politico socialista. In seguito a una serie di inchieste volte a smascherare corruzione e finanziamenti illeciti di alcuni partiti che governarono l’Italia alla fine del secolo scorso e che presero il nome di Mani Pulite, il segretario del Partito Socialista Bettino Craxi decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in Tunisia. La pellicola cinematografica è una vera e propria riflessione su uno spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati vent’anni dalla morte di Bettino Craxi uno dei leader più discussi del Novecento italiano. Il film – in sala dal 9 gennaio – racconta della sua caduta fino all’esilio a Hammamet. Per le riprese, oltre a vari set e location, Amelio ha scelto e ottenuto di girare anche nella vera villa dei Craxi in Tunisia.