Fabrizia Sacchi è un’attrice molto amata; è un volto assai noto del piccolo e grande schermo, oltre che del palcoscenico. E’ un’interprete intensa ed emozionante che da anni si dedica all’rte della recitazione con dedizione e maestria. In queste settimane la stiamo vedendo nella fiction di successo “Pezzi unici”, diretta da Cinzia TH Torrini in cui vesti i panni di Chiara Fanti, ovvero una madre, una moglie e una donna. Abbiamo fatto qualche domanda a Fabrizia, non solo sulla serie tv di Rai1, ma anche sul percorso artistico di una donna dolcissima e davvero straordinaria.

Fabrizia, ti stiamo vedendo nella fiction “Pezzi unici”, cosa ti ha portato a dire sì a questo progetto?

“Avevo già lavorato con Cinzia TH Torrini in “Tutta la verità” e mi ero trovata particolarmente bene perché è una regista particolarmente attenta alla psicologia dei personaggi, oltre che non avere per niente uno sguardo stereotipato. Inoltre, girare una serie tv sull’artigianato era un qualcosa di davvero entusiasmante. Infine, c’era Sergio Castellitto, un grandissimo. Ho quindi accettato questa sfida lavorativa”.

Nella serie tv sei Chiara Fanti, che donna è?

“E’ una borghese fiorentina che vive in un benessere che deriva dalla bottega artigiana dei genitori. Suo fratello continua ad avere la bottega;  ha sposato Vanni che è un artigiano anche lui”.

Chiara arriverà mai a sentirsi un “pezzo unico”?

“E’ molto difficile che lei si senta così perché la storia inizia con la morte di suo figlio. Una donna che perde suo figlio è una donna per sempre vinta, spezzata; purtroppo non ci può essere riscatto per un dolore così grande”.

La speranza quindi è destinata a morire?

“Assolutamente no, non si abbandona mai la speranza. Anna  – interpretata da Irene Ferri –  cerca di portare aventi la casa famiglia che gestisce nel miglior modo possibile per riscattare i cinque ragazzi protagonisti della storia che ci viene raccontata”.

Cosa ha significato essere diretti da Cinzia TH Torrini e affiancare Sergio Castellitto?

“Cinzia ha sempre avuto molta stima di me e di questo non posso far altro che dirle Grazie; lavorare con lei è una lotta continua però, in quanto è di grandissima precisione. Sergio è eccezionale; non si limita a interpretare il suo personaggio, bensì  è un tutto fare, oltre che dare preziosi consigli a tutti gli attori”.

Tu perché hai scelto proprio questo mestiere?

“E’ questo lavoro che ha scelto me. Ero al secondo anno di giurisprudenza a Napoli, ero molto studiosa e lo sono anche ora nel mio lavoro di attrice. In quel periodo un fotografo mi ha fatto alcuni scatti, li ha mandati ad una agenzia a mia insaputa e questa mi ha chiamato subito per quello che sarebbe stato il mio primo film al cinema. Dopo tre pellicole cinematografiche, ho deciso di fare l’esame per entrare in Accademia e da lì è partito tutto.  Quella strada intrapresa era quella giusta, perché fin dall’inizio mi ha permesso di guadagnare bene, di esprimermi e di viaggiare”.

Quali fini ha un attore nei confronti della vita dell’essere umano?

“Di far identificare lo spettatore nel ruolo che sta interpretando, di creare empatia con il pubblico sublimando anche le situazioni più tragiche. L’attore deve sapere nutrire lo spettatore di qualcosa, facendolo immedesimare”.

Dalle sue scelte artistiche emerge la voglia costante di mettersi in gioco, di provare sempre percorsi nuovi, di superare i propri limiti.  E’ così?

“E’ proprio così. Non vorrei mai essere identificata con lo stesso personaggio, mi piace cambiare. Il cambiamento inoltre per un attore è una sfida continua e anche molto stimolante”.

I fratelli Lumière sostenevano che il cinema fosse un’invenzione senza futuro ma ritieni che questa definizione la si possa applicare al nostro cinema rispetto a quello estero?

“Emerge una grandissima differenza tra il nostro cinema e quello americano, per esempio. Loro sono molto più avanti di noi. Loro hanno conservato il sogno che di fatto non hanno mai perso.  In Italia, abbiamo Saverio Costanzo e Luca Guadagnino che hanno proprio quel tipo di visione; infatti sono registi molto amati anche all’estero”.

Cosa rappresenta per il cinema?

“Posso dirti che chiuderti in una sala, al buio con immagini in movimento che ti vengono proiettate e che ti creano quell’atmosfera magica, tanto da farti immedesimare è un qualcosa di davvero straordinario. E’ un grande momento di sogno ad occhi aperti”.

Non solo piccolo e grande schermo ma anche tanto teatro; il palcoscenico come lo definiresti?

“E’ la vera essenza dell’attore. Sul palco devi essere attore, autore della tua interpretazione e devi saper gestire il tuo corpo. E’ il luogo dove mi sento più felice”.

“Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco”, diceva Victor Hugo. E’ davvero così?

“Sono più che d’accordo perché la presenza fisica dell’attore, il suo cuore pulsante, il suo respiro e lo scambio di emozioni con lo spettatore crea un campo magnetico immediato con un’emozione fortissima”.

Napoli e Roma: cosa rappresentano per te queste due città?

“Napoli è la mia radice, è il luogo dove mi sento a casa; ogni volta che ci metto piede sono invasa da una grandissima calma. Vivo a Roma da diversi anni però e per me questa città è una grande madre che ti addormenta e che ti permette di sognare; rimarrà sempre la città più bella del mondo”.

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.