Sono già diverse settimane che è partita la terza stagione di “Rocco Schiavone” su  Rai2,  il vicequestore della polizia, da tempo vedovo, che viene trasferito da Roma ad Aosta per motivi disciplinari. Il personaggio del poliziotto impersonato da Marco Giallini è affiancato da Caterina Rispoli, la giovane vice-ispettrice della Squadra Mobile di Aosta che ha il volto della bravissima Claudia Vismara che gentilmente ha risposto a qualche nostra domanda.

Claudia, siamo sul finire della terza stagione di “Rocco Schiavone”, perché hai deciso di continuare anche questa volta?
“Perché “Rocco Schiavone” è sicuramente il progetto a cui sono stata più affezionata in assoluto e nonostante sapessi che quest’anno Caterina Rispoli sarebbe stata meno presente delle scorse stagioni, non potevo certo rifiutarmi di farlo. Questo set per me è ormai una famiglia e tra tutti noi c’è un legame profondo. Non posso negare di aver provato una certa malinconia nel non essere più parte della squadra di Schiavone, anche se nuovi sviluppi attendono Caterina, che continuerà ad essere legata alle vicissitudini del vicequestore. Inoltre sono felicissima di aver preso parte a questa terza stagione per l’incontro con Simone Spada, che ha preso le redini di questa serie, perché è un regista davvero talentuoso ed è anche una persona splendida; è stato un vero piacere lavorare con lui”.

Come ritroviamo Caterina Rispoli? E’ cambiata rispetto alle altre due stagioni televisive?
“Caterina è profondamente affranta. Ovviamente deve prendere atto di aver tradito Rocco e assumersi la responsabilità di quel gesto, motivo per cui all’inizio della terza stagione se ne va via da Aosta, seppur con le lacrime agli occhi. A nulla serve provare a spiegare le ragioni di quel gesto, visto che Schiavone straccia la sua lettera in mille pezzi dopo averla letta. Poi di Caterina si perdono le tracce, nonostante lui la incontri spesso nella sua immaginazione mentre fa l’amore con altre donne. Questo significa che si dimenticheranno? No. Un amore, per quanto disperato o storto, resta pur sempre un amore; anche se incompiuto, anche se profondamente malinconico. Un amore perfettamente in linea con l’atmosfera che sembra avvolge questa terza stagione di Rocco Schiavone, dove qualcosa sembra essersi rotto. Si può essere felici? Esiste l’amicizia? Si può credere all’amore? Sembra che Manzini abbia voluto che il suo alter ego si domandasse tutto questo”.

Lei e Rocco, un amore felice?
“Purtroppo no, anche se sarebbe stato bello. Ma in fondo gli amori fortunati, quelli felici da Baci Perugina, sono quelli che intrigano di meno il pubblico… Rocco e Caterina si sono amati fin dal primo momento che si sono incontrati nella questura di Aosta, anche se ci hanno messo due stagioni per ammetterlo a se stessi e concedersi finalmente di stare l’uno nelle braccia dell’altra. Ma come spesso accade nelle storie d’amore, il fato si oppone ad un lieto fine e scombussola le carte in gioco. Caterina poteva esimersi dal riferire le mosse di Rocco? No. E tanto meno poteva esimersi dall’innamorarsi di lui. Se volete sapere cosa ne sarà di questo amore, vi toccherà continuare a seguirci”.

Qual è la vera forza di questa fiction?
“Avere un grande interprete come protagonista, innanzitutto. Senza Marco Giallini, inutile dirlo, non ci sarebbe Rocco Schiavone; o meglio: non avrebbe la stessa forza, lo stesso carisma, lo stesso fascino. Ma nemmeno senza la grande penna di Manzini sarebbe la stessa serie, penna che sapientemente cuce trame, gialli e passioni capaci di stupire o dilaniare i suoi personaggi. Vogliamo citare un buon cast che regge tutto l’impianto narrativo? Mi sembra doveroso. Il cast è talmente curato che anche i ruoli secondari o quelli più piccoli sono sempre credibili al cento per cento – cosa rarissima nel panorama della serialità italiana. Inoltre va detto che questa serie è proprio ben fatta, a livello tecnico. Può vantare un’ottima regia-sapientemente portata avanti da tre registi diversi che si sono passati il testimone negli anni – e una grande fotografia, che rimanda immediatamente alla serialità internazionale a cui le nuove piattaforme ci hanno fortunatamente abituato: cruda, scura, ruvida. Aosta poi è la ciliegina sulla torta: le sue montagne nere, le grandi distese di neve, il freddo che costantemente sferza i suoi abitanti sono elementi ideali per una grande serie investigativa. Non a caso siamo tra i pochi progetti che possono vantarsi di avere un pubblico giovane e molto istruito- che di questi tempi è grasso che cola – e di essere stati venduti in tutto il mondo. Più contenti di così si muore”.

I tuoi prossimi progetti?
“A breve andranno in onda tre progetti che ho girato quest’anno: “Nero a metà 2”, dove interpreto una psicoterapeuta che avrà una storia d’amore con uno dei due protagonisti (non mi fate spoilerare troppo); “Piazza Fontana-Io ricordo”, docufiction sulla strage di Piazza Fontana, che ho girato assieme a Giovanna Mezzogiorno; e “Il paradiso delle signore”, che vedrà il ritorno di Elsa per qualche puntata! Ritorno che, devo dire, mi ha divertito moltissimo; Elsa Tadini resta il personaggio che più ho amato tra quelli finora interpretati. Inoltre dal 12 al 17 maggio 2020 sarò al teatro Vascello di Roma con “La consuetudine frastagliata dell’averti accanto”, testo meraviglioso di Marco Andreoli che ho diretto e interpretato assieme a Daniele Pilli, mio compagno anche nella vita reale. E’ un’opera struggente e ironica allo stesso tempo, che parla di amore, di felicità, di coppia, ma anche e soprattutto di tempo, di universi paralleli e fisica quantistica. Che altro dire? SAVE THE DATE. Noi vi aspettiamo”.

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Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.