La vediamo nelle puntate della terza stagione di “Rocco Schiavone” con Marco Giallini su Rai2 in prima serata, ma Anna Bellato è un’attrice che il pubblico ha già avuto modo di apprezzare in diversi ruoli. Nel 2008 partecipa al Festival di Locarno in occasione della presentazione dei Giovani Talenti Italiani selezionati dall’ Unione Italiana Casting. Al cinema esordisce nel corto “Stella” per la regia di Gabriele Salvatores. E’ stata diretta tra gli altri da Nanni Moretti in “Mia madre” e da Gian Alfonso Pacinotti ne “L’ultimo terrestre”. Negli ultimi due anni l’abbiamo vista al cinema in Mamma+Mamma” di Di Tommaso e “Il ragazzo più felice del mondo” di Pacinotti. In televisione ha partecipato a varie serie tv di successo come “Romanzo criminale” di Stefano Sollima e “1992” di Giuseppe Gagliardi, prodotte entrambe da Sky Cinema. In teatro lavora stabilmente con la Compagnia Teatrodilina.
Anna, in questa stagione televisiva ti vedremo nella terza stagione di “Rocco Schiavone”, perché hai detto di sì a questo progetto?
‘“Rocco Schiavone” proviene da una penna di indiscutibile bravura; è una serie tv molto complessa con personaggi non così semplici da portare in scena. E’ una fiction di grande qualità sia per gli attori, il regista e anche la fotografia. Quando ho fatto il provino e sono entrata a far parte di questa squadra ne ero felicissima‘.
Vesti i panni di Cecilia Porta, ci racconti un po’ di lei?
‘Sono la madre di Gabriele, vicino di casa di Rocco. Si percepisce l’assenza di una madre perché il figlio è lasciato solo. Porta con sé il suo lato oscuro. Ho cercato di far comprendere la sua fragilità e renderla il più umana possibile’.
Cosa ha voluto dire recitare con Marco Giallini?
‘E’ un ottimo compagno di lavoro ed è di una grandezza che si manifesta in tanti modi: è un attore eccellente, cerca di farti luce sul set ed è consapevole che far squadra porta alla vittoria’.
Perché hai scelto mestiere?
‘E’ sempre stato quello che ho sempre voluto fare ma è stata una scelta conquistata: potevo fare solo questo mestiere, nonostante avessi inizialmente paura e un po’ di insicurezza in quanto pensavo di non esserne all’altezza. Questo mestiere è simile a molti altri per la precarietà, inoltre siamo sotto la lente d’ingrandimento sia sull’aspetto che sulla bravura’.
Teatro, cinema e tv, ma tu cosa preferisci?
‘Dipende. La tv ha tempi molto stretti e ha molte regole, per il teatro è fondamentale crearsi tempo per provare prima di salire sul palco e il cinema è tra i due. A me interessa il tipo di progetto che mi viene proposto e quei personaggi che sono ben scritti’.
I tuoi prossimi progetti?
’Dal 22 al 27 ottobre sarò in scena a Milano con “Quasi Natale” all’Elfo Puccini’.