Viviamo tutti per un like, un “mi piace“. La nostra vita è un continuo avere e dare un giudizio, sin dalla mattina quando ci alziamo e ci guardiamo allo specchio fino a quando andiamo a dormire. Il “mi piace” è la parola chiave della nostra esistenza: è da qui che parte Gabriele Cirilli, in scena nei migliori teatri italiani con un monologo divertente diretto da Claudio Insegno con la partecipazione sul palco di Umberto Noto, scritto dall’attore con la collaborazione di Maria De Luca, Giorgio Ganzerli, Gianluca Giugliarelli e Alessio Tagliento.

Uno spettacolo che attraversa tutti i generi del teatro comico: dalla commedia degli equivoci al cabaret, attraverso monologhi, canzoni e balletti che lo impegnano in una prova d’attore completa e sfaccettata. «Tutti lo ricollegano al cosiddetto like sui social network, ma è riduttivo se fosse solo quello. Ciò che intendo io è quella parola che diciamo almeno una ventina di volte al giorno senza accorgercene. ‘Mi piace questo sole che sta splendendo, mi piace la gioia, la bellezza,.. la vita’: sono solo alcune delle espressioni che usiamo più spesso. Il “mi piace” è un  po’ come il sorriso; andiamo talmente tanto velocemente nel nostro quotidiano che dimentichiamo quanto sia bello soffermarci su quello che viviamo», ha dichiarato.

«Sono una persona che cerca sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno; se guardassi quello mezzo vuoto non potrei godere invece di quello che ho. Mi piace essere padre, marito, mi piace essere amico, fare del bene, sorridere ed essere positivo. In mezzo a tutto grigio e il nero in cui viviamo, mi piace pensare che ognuno di noi possa darsi una possibilità. “Mi piace” essere quello di sempre, quello partito da Sulmona e non ancora arrivato, quello innamorato del pubblico con passione talmente vera e profonda da creare un legame quasi magico con esso. Ridere è fondamentale per me perché la risata è contagiosa, è una medicina, un rimedio contro tutto il nero che ci opprime».