“L’altro capo del filo”, il nuovo episodio dell’amatissima serie televisiva del “Commissario Montalbano”, è andato in onda lunedì 11 febbraio è stato un vero e proprio successo. A 20 anni dalla messa in onda, il commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri si conferma il più amato dal pubblico, con oltre 11 milioni di spettatori e il 44,9% dello share. La nuova indagine del Commissario era circondata, sullo sfondo, da un tema molto attuale: anche la Vigata della fiction è impegnata ad accogliere i migranti. E mentre Montalbano era al porto, a gestire l’ennesima tragedia del mare, è stato chiamato a indagare su un omicidio.

Questa sera vedremo il secondo episodio. Tre storie arriveranno a Montalbano dal passato: la scoperta, dopo la demolizione di un vecchio silos, di un diario scritto nell’estate del 1943 da un ragazzo che allora aveva quindici anni, un certo Carlo Colussi. Il ragazzo, intriso di ideologia fascista, confesserà di aver compiuto un atto terribile all’indomani dell’8 settembre 1943, una strage. Il giorno stesso della scoperta del diario si presenterà da Montalbano un novantenne dall’aria arzilla, un certo John Zuck. L’uomo, vigatese di nascita, durante la guerra fu fatto prigioniero dagli americani. Complice anche la morte di entrambi i genitori in un incidente stradale, decise di restare negli USA e di farsi lì una vita.

Tornato a Vigata ha scoperto il suo nome inserito erroneamente sulla lapide dei caduti in guerra. Chiede a Montalbano se può aiutarlo a far cancellare il suo nome dal monumento. Zuck fa molta simpatia  a  Montalbano, che prende a cuore la sua  pirandelliana  vicenda.Il giorno dopo  l’incontro  con  Zuck un altro novantenne, Angelino Todaro, uno dei più ricchi imprenditori della città, viene trovato morto. Qualcuno l’ha ucciso. Tra le luminarie della festa di San Calorio, Montalbano capirà che le tre storie sono collegate fra loro. Ma in modo del tutto sorprendente. E tragico.