In tutte le sale cinematografiche italiane a partire dal 7 febbraio arriva “Il corriere – The Mule”; è un piccolo capolavoro-testamento girato e interpretato da un uomo di quasi novanta anni. Probabilmente è l’ultimo film in cui vedremo Clint Eastwood davanti e dietro la macchina da presa e ancora una volta non delude mai. Il western on the road diverte, commuove ed è anche una sintesi di tutta la sua filosofia, ovvero il rispetto di una certa tradizione americana a cui non manca un pizzico di necessaria divertita retorica.

Il film è basato su un articolo di Sam Dolnick scritto per il New York Times; l’articolo di cronaca parlava della vera storia di Earl Stone, detto “Il Tata”, veterano della seconda guerra mondiale che, per far fronte alle difficoltà economiche, accetta un incarico da autista e corriere pagato profumatamente, ignaro che il carico da trasportare fosse droga del cartello messicano di Sinaloa. Ma la vicenda diventa un pretesto per raccontare la vita di un pessimo padre, un pessimo marito. Quella che ci viene raccontata dal noto mostro di Hollywood è la storia di Earl Stone reduce della guerra di Corea che continua a lavorare nella floricoltura, ma è ormai sull’orlo della bancarotta. Separato da anni dalla moglie e con una figlia con la quale non parla più, Earl è ormai al lastrico così, quasi per gioco, coglie l’occasione di un ingaggio da parte di un cartello messicano che gli offre tanto denaro per fare loro da “mulo”, ovvero trasportare con il suo pick up grossi quantitativi di droga da uno Stato all’altro.

«Quando mi hanno proposto di interpretare questo personaggio – ha detto Eastwood – mi sono detto che sarebbe stato divertente vestire i panni di qualcuno più vecchio persino di me! La criminalità è economicamente un’ancora di salvezza per Stone, ma moralmente è un collasso. Per cui da una parte la sua vita migliora, ma dall’altra va a fondo. E uno di questi giorni dovrà pagare le conseguenze e affrontare le cose sbagliate che ha fatto». Oltre al naturale talento di Clint Eastwood per il racconto e per una narrazione che fa parte del cinema classico, troviamo anche attori del calibro di Bradley Cooper e Andy Garcia.

 

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Giulia Farneti
Quando la musica, il cinema, il teatro e la televisione si uniscono al giornalismo dando vita a una passione costante per l'arte, lo spettacolo è inevitabile. Dopo aver collaborato con il quotidiano Infooggi (redazione siciliana) occupandosi di criminalità organizzata, ha aperto anche la rubrica settimanale “Così è (se gli pare)” di cui era anche responsabile con Alessandro Bertolucci. Ha collaborato con i quotidiani La Nostra Voce, Resto al Sud e con il mensile IN Magazine. Attualmente collabora con il Corriere Romagna che ha sede a Rimini, con il mensile PrimaFila Magazine che si occupa di cinema e libri, ed in ultimo ma non per importanza, con Showinair.news, l'attuale Testata Giornalistica, con articoli e interviste inedite a personaggi dello spettacolo del cinema, televisione, teatro, musica e articoli di cultura.