Due anni molto intensi per Matteo Rovere, produttore, sceneggiatore e regista e otto milioni di euro di budget: questo è soltanto un indizio per far capire la grandezza de “Il primo re”, il film da poche ore nelle sale cinematografiche che racconta,  in maniera diretta e ruvida, avventurosa e realistica, il mito di Romolo e Remo e della fondazione di Roma.

«Il nostro mito fondativo non è stato trattato dal cinema che, invece, ha costruito un filone ricchissimo sulla narrazione dell’antica Roma – ha dichiarato Matteo Rovere – È stata questa la spinta iniziale: era il momento di provare a calare lo spettatore nel Lazio dell’VIII secolo a. C. tenendoci più lontani possibile dall’estetica classica del peplum alla Ben-Hur, immaginando di raccontare, invece, la fondazione dell’Impero a partire proprio dal mito come se fosse vero. Alla pari di un film d’avventura, abbiamo reinterpretato in chiave realistica ed emotiva la leggenda dei gemelli Romolo e Remo».

La pellicola cinematografica vede protagonisti Romolo, con il volto di Alessio Lapice e Remo, impersonato da Alessandro Borghi, due fratelli gemelli che dovranno lottare per la sopravvivenza, attraversando foreste oscure e affrontando feroci nemici e dovranno fare i conti con un destino che li  metterà di fronte a scelte difficili, fino alla creazione di Roma, il più grande impero che la Storia ricordi.