E’ la favola moderna della Eagle Pictures; di Gilles de Maistre, nelle sale c’è un family movie francese sull’amicizia che nasce in Sudafrica tra un leone e una bambina. Il film ha conquistato la vetta degli incassi nelle sale italiane in questo ultimo weekend con 1.929.892 euro.
Costretta a trasferirsi dall’Inghilterra al Sudafrica per seguire il lavoro del padre zoologo, Mia è una bambina che sta sempre sulle sue, insofferente e ribelle. Qualcosa però cambia quando, durante il primo Natale fuori da Londra, nasce Charlie, un raro esemplare di leone bianco. Tra Mia e Charlie nasce subito un’amicizia fortissima che causa non poche preoccupazioni ai genitori della ragazza, convinti che il leone, una volta adulto, non saprà controllare i propri istinti predatori. Le cose si complicano ulteriormente quando Mia, insieme a suo fratello Mick, scopre un segreto sull’allevamento che i due bambini non avrebbero mai potuto immaginare.
La pellicola cinematogafica è stata girata in tre anni con l’attenta supervisione dello zoologo Kevin Richardson, “Mia e il Leone Bianco” è un film traboccante di tenerezza, oltre ad essere un turbinio di colori dell’Africa con location mozzafiato, parchi che si perdono all’orizzonte e cieli infiniti con animali che siamo abituati a vedere dentro i recinti di gabbie, parchi e zoo.
La storia scorre via, è cioè un film senza colpi di scena o sorprendenti trovate narrative. Di sorprendente c’è invece il rapporto che Richardson e la sua equipe hanno saputo creare tra Mia, la rivelazione sudafricana Daniah De Villiers, e il leone bianco cresciuto insieme a lei nei tre anni di lavorazione. Il legame tra i due è autentico, realistico e ben filmato, vero cuore di un progetto nato dall’idea di uno zoologo (Richardson) e di un appassionato di leoni (De Maistre).