Si è sempre detto che i Golden Globe siano l’anticamera degli Oscar – il premio più ambito di qualsiasi professionista del cinema -, una vera e propria anticipazione per comprendere al meglio dove si muoveranno le scelte dell’Academy per la notte del cinema più attesa dell’anno. Quello che molto spesso si è verificato negli ultimi tempi è che i Globi d’Oro premino ciò che gli Oscar potrebbero ignorare, vedremo il prossimo 24 febbraio. Nella notte intanto tra domenica 6 e lunedì 7 gennaio, al Beverly Hills Hotel di Los Angeles si sono assegnati i premi da una giuria di circa 90 giornalisti della stampa internazionale iscritti alla Hollywood Foreign Press Association per la 76esima edizione. Sono state ben 25 le categorie premiate quest’anno:14 per il cinema e 11 invece per la televisione.
Ad aggiudicarsi la serata sono stati precisamente due film: “Bohemian Rhapsody”, il film sulla band inglese dei Queen che ha trionfato per il miglior film drammatico e per l’interpretazione di Rami Malek che incarnato perfettamente Mercury: «Ho fatto parte di una famiglia con questo film. Grazie ai Queen e grazie a Freddie, sei un uomo bellissimo e io ti amo», ha detto il giovane dopo un sentito abbraccio al vero Bryan May e “Green Book”, la pellicola cinematografica che ha vinto come miglior commedia, miglior attore non protagonista a Mahershala Ali e migliore sceneggiatura. Olivia Colman ha vinto senza sorprese come miglior attrice comica per “La Favorita”, dopo la Coppa Volpi conquistata a Venezia. Ancora una volta Christian Bale non si smentisce e per la sua strabiliante trasformazione fisica vince come miglior interprete per “Vice”- giudicato dai più il film più politico in gara in questa edizione. Alfonso Cuaron si aggiudica il premio come miglior regista per “Roma”, commentando così la vincita: «Il cinema è per costruire porti e abbattere muri». Il super favorito “A star is born” si è soltanto accontentato del Globo per miglior canzone ritirato da una emozionatissima Lady Gaga radiosa che ha detto rivolgendosi a Bradley Cooper, suo compagno di viaggio nel film, «I love you». Secondo i più esperti avrebbe dovuto avere lei la statuetta come miglior attrice che invece è andata a Glenn Close per il suo ruolo in “The Wife”.